Lapidario romano

presso il Museo della Città

Il Lapidario romano è la raccolta delle iscrizioni lapidee di epoca romana, allestito en plen air nel cortile interno del Museo della Città. Si compone di 68 iscrizioni che offrono un ampio quadro della scrittura su pietra dal I secolo a.C. al IV d.C. 
Oltre a steli funerarie, a basi onorarie, a frammenti di iscrizioni, vi sono esposti elementi architettonici, un grande miliario della via Emilia (I sec. d.C.), urnette cinerarie e piccole are. 
Una delle iscrizioni più antiche è quella che si legge sul monumento funerario degli Ovii (I sec. a.C.); notevole quella riguardante la lastricatura delle strade di Rimini promossa da Gaio Cesare (uno degli eredi designati di Augusto, morto nel 5 d.C.); bellissimo un frammento di iscrizione monumentale del II sec. d.C., di cui sono superstiti poche lettere perfettamente scolpite. 
Fungono da introduzione al Lapidario, altre testimonianze e reperti disposti temporaneamente nel corridoio al piano terra del Museo (steli e statue; nelle vetrine, terracotte e frammenti di pocola deorum, cioè coppe rituali con iscrizioni). 
La raccolta epigrafica riminese si configura come una delle più notevoli nel panorama regionale, per ricchezza, originalità e antichità dei documenti

Notizie più dettagliate sull'epigrafia di Rimini antica e una guida completa ai reperti esposti nel Lapidario, si possono trovare nel libro Rimini antica. Il Lapidario romano, a cura di Angela Donati, Comune di Rimini 1981 (collana Musei Guide, Infine, un vivace ritratto della Rimini romana come si può desumere dalle iscrizioni conservate nel Lapidario, si trova in Valeria Cicala, Il lapidario romano. Origini di una città di frontiera fra culti commerci e vita quotidiana, Raffaelli Editore 1998 (I quaderni del Portico, 2).