Oggetti liturgici di pregiata manifattura orafa e raffinatezza iconografica provenienti dalla raccolta privata di Renzo Sancisi sono presentati negli spazi del Museo della Città per una inedita e rara esposizione che permetterà allo sguardo del pubblico di posarsi su sacri calici (dal XV al XIX secolo), emblemi della ritualità eucaristica e frutto di una pluriennale e meticolosa ricerca collezionistica.
Nella mostra è presente una preziosa selezione di calici antichi proveniente dal Museo Tesoro della Cattedrale di Rimini.
Domenica 27 agosto, ore 16.45, a conclusione della mostra è prevista una visita guidata a cura di Renzo Sancisi con un piccolo aperitivo al seguito (contributo € 3,00).
Ottanta pezzi rari e di elegante oreficeria provenienti dalla raccolta Sancisi costituiscono il frutto costruito nell'arco di una vita attraverso una intransigente passione collezionistica, mettendo insieme le tracce di un passato culturale e artistico attraverso una tipologia omogenea di preziosi manufatti liturgici.
La mostra apre anche uno spiraglio ad una collaborativa sinergia con il collezionismo privato, offrendo l’occasione di integrare il patrimonio delle raccolte pubbliche, cercando risposte alle lacune della nostra memoria collettiva. L’intento è quello di incentivare depositi e donazioni che vadano a integrare una virtuosa relazione tra pubblico e privato nel campo storico artistico.
Anche quando si trova lontano dal suo contesto di funzione, il calice eucaristico conserva e concentra una sacralità compiuta nelle sue forme, nelle sue parti, nella sua stessa originaria funzione d’uso, un oggetto che equivale a un ‘tempio’. Massimo Pulini scrive al riguardo: “ La collezione di sacri calici del riminese Renzo Sancisi ci aiuta a viaggiare nei tempi e nei templi. Un arco di sei secoli entro i quali il minimo comune denominatore della coppa, dello stelo e dello zoccolo si declina in varianti formali che ci restituiscono intatto il sapore e la cultura estetica delle differenti epoche. I calici, nella liturgia cattolica, costituiscono il più importante nucleo simbolico della ritualità eucaristica, dunque del luogo e del momento di relazione tra umano e divino. Nel calice si sono concentrate, lungo le epoche, apparati decorativi e simbolici che hanno fatto di quell'oggetto un condensato di architettura e bellezza, di sentimento e di evocazione, di virtuosità artigiana e di fantasia artistica”.
Il catalogo della mostra è stato pubblicato con il contributo di Banca Carim. Curatore delle schede storico-critiche è Renzo Sancisi, all’interno si trovano saggi di Oreste Delucca, Pier Giorgio Pasini, Alessandro Giovanardi, Sido Bonfatti, Massimo Pulini, Franco Magnani. L’apparato fotografico è stato curato da Piero Delucca.
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