Data comunicato: 4 Dicembre 2020
Il 5 dicembre, alle ore 17,30 in piazza Cavour, Rimini accende le luci della città. Un gesto simbolico, alla presenza del Sindaco Andrea Gnassi e dell’Assessore Jamil Sadegholvaad, per dare il via a Luxmas, il mese di luci, suoni, installazioni e parole dedicate ai riminesi e per i riminesi. Un vero e proprio omaggio alla città, che continua a guardare al futuro con fiducia e speranza.
A partire da domani, Rimini si illumina e diventa protagonista di queste festività natalizie con i suoi spazi, le sue persone, i suoi commercianti, i suoi artisti, perché è difficile alzare la testa e guardare la luce, ma sarebbe ancora più triste vedere solo buio.
Accanto al grande albero di Natale in piazza Cavour, si alzeranno idealmente in volo le quattro farfalle di luce, simbolo di libertà e messaggere di bellezza e di speranza. Un omaggio alla libertà, al sogno e alla poesia che si unisce alle parole luminose di Tonino Guerra ‘Vincerà la bellezza’. Parole che si accenderanno anche nel corso d’Augusto con altre due frasi simboliche "Se hai bisogno e non mi trovi, cercami in un sogno" (Vasco Rossi) e "L'amicizia è una farfalla che si ferma sulla spalla" (Tonino Guerra). Proseguendo verso Piazza Tre Martiri l’accensione delle luci vedrà protagonista il grande albero di Natale a luce calda, con passaggio pedonale sottostante, mentre all’Arco d’Augusto saranno illuminati due angeli luminosi alti 7 metri e due grandi stelle. E ancora, si accenderanno le luci dedicate a Federico Fellini in via Verdi e in via d’Azeglio appena riqualificate nell’ambito del progetto connessioni urbane verso il Museo Fellini; l’albero di Natale davanti alla Stazione con un omaggio cromatico che richiama il pavone di Amarcord; il Museo della città e il chiostro della biblioteca Gambalunga, Piazzale Kennedy e i borghi accesi da chilometri e chilometri di lucine. L’accensione delle luci prosegue con il video mapping site specific sulla facciata della Domus del chirurgo. “Vista mare” è il racconto visuale di una grande mareggiata di Mediterraneo che sommerge lo scavo e lo trasforma in un improbabile acquario dove tornano a incontrarsi tutti gli esseri, i popoli, le imbarcazioni, le creature mostruose e mitologiche che il mare nostrum nella sua storia ha fatto incontrare.
Protagonista nella piazza sull’acqua, le boe luminose di 208, progetto di Gio Tirotto curato da Maria Cristina Didero. 208 è una installazione pubblica dal messaggio universale, una imponente e suggestiva scultura luminosa fruibile da tutti, una lieve sinfonia di bagliori sulla superficie dell’acqua, dove ciascun galleggiante accumula energia autonomamente in maniera variabile, a seconda della sua posizione. Ogni elemento è un organismo indipendente ma parte del tutto, legato agli altri. L’installazione rientra nell’ambito del progetto Laboratorio Aperto "Rimini Tiberio" POR FESR Regione Emilia-Romagna 2014-2020