Data comunicato: 22 Settembre 2016
“La fine ‘ufficiale’ dell’estate porta con sé, alle nostre latitudini, l’inizio della discussione sull’andamento della stagione turistica. Un dibattito che, spesso, nasce prima delle cifre ma che, per essere efficace, dalle cifre non può prescindere.
Pur in una fase ancora transitoria, possiamo cominciare a mettere in luce alcune dinamiche degne di riflessione attraverso alcune informazioni illustrate pochi giorni fa dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, durante una seduta della commissione Turismo del’Emilia Romagna. Sono numeri e valutazioni rilevate dal’Osservatorio sul Turismo Regionale che mettono insieme dati eterogenei in modo da fornire una ‘fotografia’ più precisa possibile del quadro complessivo.
Nel mese di agosto 2016 l’andamento dei flussi turistici sulla Riviera romagnola risulta positivo e in crescita rispetto all’annata già ottima del 2015. Da un lato gli operatori segnalano una buona affluenza di clientela italiana (il dato provvisorio si attesta su un + 3,5/4 per cento circa di arrivi) e dall’altro indicano anche un’accentuazione del movimento internazionale (+ 4,5 per cento circa di arrivi), con il mercato di lingua tedesca che assomma un + 6,5/7,5 per cento circa di arrivi.
Complessivamente nei mesi da gennaio ad agosto 2016 nella riviera romagnola si registra un +1,6% di arrivi e un +1,7% di presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Numeri che in qualche modo vengono confermati dal movimento degli autoveicoli in uscita ai caselli autostradali nel mese di agosto e nell’arco temporale tarda primavera/estate (da maggio ad agosto), movimento emblematico che avvalora gli indicatori turistici positivi del periodo.
Arrivi autostradali in Riviera periodo maggio-agosto
Casello | 2016 | 2015 | % 16/15 |
Rimini nord | 1.100.470 | 1.071.267 | + 2,7% |
Rimini sud | 1.616.548 | 1.556.291 | + 4% |
Riccione | 1.106.627 | 1.073.299 | + 3,1% |
Cattolica | 1.096.198 | 1.045.164 | + 4,9% |
Arrivi autostradali in Riviera in agosto
Casello | 2016 | 2015 | % 16/15 |
Rimini nord | 301.482 | 300.296 | +0,4% |
Rimini sud | 408.293 | 398.150 | +2,5% |
Riccione | 303.756 | 294.394 | +3,2% |
Cattolica | 292.114 | 283.940 | +2,9% |
Dati confermati anche dalla crescita dei consumi, come quelli di bibite e bevande che nel mese di agosto si attestano sopra il 3%, o come i consumi alimentari che hanno fatto registrare una, seppur lieve, crescita, o come i consumi energetici che nel mese di luglio registrano un +7%.
Sono tutti indicatori, pur se empirici e parziali, che confermano e avvalorano un trend fatto di luci più che di ombre per una estate che, seppur partita con un avvio difficile soprattutto per l’incertezza meteorologica che fra maggio e giugno ha contato 8 giorni di sole in meno e 7 giorni in più di tempo nuvoloso-piovoso rispetto all’estate scorsa , poi ha risalito la china per entrare nel vivo fino a raggiungere nei mesi di luglio e agosto una crescita importante rispetto al 2015, annata di per sé già molto positiva.
I massimi livelli di occupazione delle camere questa estate sono stati raggiunti in agosto con qualche giorno di anticipo e anche il dopo ferragosto ha registrato un’affluenza superiore rispetto al passato: giorni cruciali, che incidono fortemente e fanno la differenza sul fatturato delle aziende.
Dai dati a disposizione si possono trarre alcune utili indicazioni.
La prima: è in atto un sensibile aumento del mercato internazionale. Se per Rimini il 2015 si era chiuso con un forte aumento del mercato domestico che aveva trainato la stagione, il 2016 vede in forte crescita l’internazionalizzazione. Dalle stime dell’Osservatorio, già emerse in sede regionale, si registra un incremento dei flussi internazionali. Dai primi dati che emergono Rimini si avvicina al 30% di clientela internazionale, la prima destinazione balneare della regione per turisti stranieri, pur di fronte al calo drastico registrato nel 2015 del turismo russo. Crescono tedeschi (che si confermano il primo mercato turistico estero), svizzeri e austriaci, più arrivi e presenze di russi (dopo il dimezzamento avvenuto nel 2015), scandinavi, olandesi, belgi, ma anche polacchi e ucraini.
La seconda: sui numeri hanno avuto un effetto positivo la forza delle proposte messe in campo, la percezione di una Rimini vivace e attrattiva e gli eventi di punta che hanno trainato gli arrivi e le presenze. Il brand Rimini funziona, il cosiddetto software produce effetti tangibili, ma per vincere le sfide che abbiamo di fronte dobbiamo essere in grado di far esplodere tutte le nostre potenzialità portando avanti questa offerta di contenuti immateriali parallelamente al processo di cambiamento urbano che abbiamo avviato con il Parco del Mare, i contenitori culturali come Fulgor e Galli, la rigenerazione del sistema fognario, il progetto Tiberio e la valorizzazione del centro storico.
La terza: l’analisi meramente quantitativa non tiene ancora conto del fatto che la capacità turistico-commerciale nel frattempo è aumentata e cambiata nel cosiddetto comparto extra alberghiero per gli effetti impressionanti della sharing economy. Fenomeni come ‘Airbnb’ non possono più essere ignorati dai dibattiti e dalle analisi turistiche. Rimini è oggi presente con centinaia e centinaia di offerte di appartamenti e alloggi privati sulle principali piattaforme, un movimento che si va ad aggiungere in modo sempre più importante alle tradizionali rilevazioni Istat. Il fenomeno Airbnb, ma anche Homelidays, Villas, è mondiale, e coinvolge in maniera formidabile l'Italia, terzo paese al mondo per ampiezza di mercato. E’ auspicabile e non più rinviabile una analisi approfondita di questo fenomeno e delle sue ricadute sulla nostra realtà locale per mettere a fuoco questa offerta supplementare e la movimentazione turistica che genera, così come le conseguenze per le altre componenti del sistema turistico complessivo. Siamo di fronte ad una nuova forma (non regolata) di hotellerie? Oppure siamo di fronte a qualcosa di nuovo che richiede una riflessione e un ripensamento? Non è la stessa cosa essere ospiti di uno sconosciuto nella sua casa, che in una camera alberghiera. Di certo siamo in presenza di un vero e proprio vuoto legislativo e di una analisi approfondita sul giro d’affari che genera questo fenomeno a livello locale. L’auspicio è che si arrivi presto a fare chiarezza su questa materia.
La quarta: il dato qualitativo. E’ l’obiettivo a cui tendere e proprio quest’anno che sono diversi e molteplici i segni ‘+’, è il momento di considerare la necessità di concentrarci non tanto sul ‘più o il meno qualcosa’ ogni anno (io bene, il mio vicino o viceversa, uno sterile dibattito) ma sul ‘cosa’ c’è dentro il dato. Siamo competitivi sul mercato internazionale? E sui target ad alta capacità di spesa? Qual è la reale customer satisfaction dei nostri clienti (servizi in spiaggia, trasporti, cultura, trasporti, cordialità, livelli di digitalizzazione)? E ancora, la logica del ‘più e del meno’ di arrivi e presenze, indipendentemente dagli algoritmi che a volte forniscono numeri contraddittori, è utile e ancor di più realistica? In questo senso è importante il percorso avviato dalla Regione Emilia Romagna per definire strumenti di valutazione qualitativa e quantitativa sempre più precisi e utili.”