La presenza del dramma classico/neoclassico nel teatro italiano del primo Ottocento, in particolare nelle opere di Gioacchino Rossini, è il tema della serata conclusiva di Antico/Presente, la rassegna di conferenze-spettacolo che dopo aver visto avvicendarsi sul palco dellanfiteatro romano di Rimini nomi noti del panorama culturale italiano, si congeda con la lezione-concerto di uno dei più grandi musicologi internazionali, lamericano Philip Gosset.
Professore di musica allUniversità di Chicago, Direttore editoriale della Fondazione Rossini di Pesaro, con il consueto humor e con lausilio di un pianoforte a coda, Gosset parlerà della musica di Rossini nel contesto del mondo classico/neo-classico del primo Ottocento, cioè delluso del classicismo/neo-classicismo nella musica dellepoca.
Il titolo della serata, Rossini tra i Greci, allude chiaramente al taglio della conversazione e alla scelta dei brani, di cui il maestro fornirà un assolo al pianoforte, tratti da Edipo a Colono, Le nozze di Teti e Peleo, Ermione.
Partendo dalla presenza del dramma classico nel teatro italiano del primo Ottocento e focalizzando la prima parte del discorso sui tentativi di rendere il dramma greco in traduzione italiana, Gosset porterà il racconto sullaspetto dellimpiego del classicismo per festeggiare gli avvenimenti di stato durante la Restaurazione, con particolare riferimento al connubio fra la dea marina Teti e il Re di Tessaglia Peleo, da cui nacque Achille: una lunga tradizione dal Seicento in poi, di cui Rossini fece uso per il matrimonio della nipote di Ferdinando I delle Due Sicilie con il Duca di Berry, il principe francese (secondo figlio del futuro re di Francia, Carlo X) per cui scrisse la cantata Le nozze di Teti e di Peleo.
Il maestro pesarese riguardò il dramma francese del neo-classicismo per cercare i suoi soggetti di opera, ma anche quando sono scelti nel mondo classico, ad esempio Aureliano in Palmira, Zelmira o Semiramide, sono opere che non hanno legami col dramma greco o romano, ma piuttosto con pezzi teatrali o anche melodrammi dellepoca del Seicento e del Settecento, scritte ex novo su temi classici.
Attraverso lAndromache di Racine (e altre versioni per il teatro dopera italiana del Settecento), Gosset introdurrà Ermione di Rossini, soffermandosi con particolare attenzione sul rapporto con Euripide e Racine, ossia sul modo in cui la tragedia classica è stata modificata dal maestro e dal suo librettista, Andrea Leone Tottola.
Lo farà in conclusione della serata, intonando la prima scena, lIntroduzione, dove sono presentati i prigionieri troiani di Pirro, insieme ad Andromaca, vedova di Ettore, col figlio Astianatte e altri personaggi minori:
Troia! Qual fosti un dì! / Di te che resta ancor? / Ahi! Qual balen sparì / Il prisco tuo splendor! / Ti oppresse, incenerì / LArgivo insidiator, / E vil catena aimè! / Preme a tuoi figli il piè!
Da: Gioacchino Rossini, Ermione, Atto Primo, Scena prima, Coro
Philip Gossett
E' professore emerito dell'Università di Chicago ed è considerato uno dei più grandi musicologi internazionali. Studioso di storia della musica con speciale interesse per l'opera italiana dellOttocento, è uno dei massimi esperti della musica di Rossini; ha compiuto studi sulle composizioni brevi, l'estetica, la critica testuale e la prassi esecutiva. E autore di due libri su Donizetti e di una pubblicazione di prossima uscita a Chicago intitolata Divas and Scholars. Performing Italian Opera; è inoltre il curatore generale delle Opere di Verdi e dell'edizione critica delle Opere di Rossini. La sua edizione critica della Semiramide di questultimo è stata pubblicata nel 2001. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, vi è la nomina a Cavaliere di Gran Croce, l'onorificenza civile più alta della Repubblica italiana. E' stato Presidente della American Musicological Society e della Society for textual Scholarship; è stato inoltre Preside della Facoltà di Studi Classici di Chicago, lettore e consulente di teatri lirici e festivals in America e in Italia. E stato infine consulente musicologico al Verdi Festival di Parma durante il Centenario di Verdi nel 2001. La prima delle sue ricostruzioni del Gustavo III, versione originale del Ballo in maschera di Verdi, è stata eseguita a Goteborg in Svezia nel settembre 2003.
Fra le altre sue pubblicazioni ricordiamo:
The operas of Rossini. Problems of textual criticism in 19th century opera, Ann Arbor, UMI, 1971; The tragic finale of Rossini's Tancredi. Il finale tragico del Tancredi di Rossini, Pesaro, Fondazione Rossini, 1977; Masters of Italian opera: Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini, London, Papermac, 1983; Anna Bolena and the artistic maturity of Gaetano Donizetti, Oxford, Clarendon Press, 1985; "La donna del lago" e la rinascita dell'opera seria rossiniana, Parma, Grafiche STEP, 1989.
Professore di musica allUniversità di Chicago, Direttore editoriale della Fondazione Rossini di Pesaro, con il consueto humor e con lausilio di un pianoforte a coda, Gosset parlerà della musica di Rossini nel contesto del mondo classico/neo-classico del primo Ottocento, cioè delluso del classicismo/neo-classicismo nella musica dellepoca.
Il titolo della serata, Rossini tra i Greci, allude chiaramente al taglio della conversazione e alla scelta dei brani, di cui il maestro fornirà un assolo al pianoforte, tratti da Edipo a Colono, Le nozze di Teti e Peleo, Ermione.
Partendo dalla presenza del dramma classico nel teatro italiano del primo Ottocento e focalizzando la prima parte del discorso sui tentativi di rendere il dramma greco in traduzione italiana, Gosset porterà il racconto sullaspetto dellimpiego del classicismo per festeggiare gli avvenimenti di stato durante la Restaurazione, con particolare riferimento al connubio fra la dea marina Teti e il Re di Tessaglia Peleo, da cui nacque Achille: una lunga tradizione dal Seicento in poi, di cui Rossini fece uso per il matrimonio della nipote di Ferdinando I delle Due Sicilie con il Duca di Berry, il principe francese (secondo figlio del futuro re di Francia, Carlo X) per cui scrisse la cantata Le nozze di Teti e di Peleo.
Il maestro pesarese riguardò il dramma francese del neo-classicismo per cercare i suoi soggetti di opera, ma anche quando sono scelti nel mondo classico, ad esempio Aureliano in Palmira, Zelmira o Semiramide, sono opere che non hanno legami col dramma greco o romano, ma piuttosto con pezzi teatrali o anche melodrammi dellepoca del Seicento e del Settecento, scritte ex novo su temi classici.
Attraverso lAndromache di Racine (e altre versioni per il teatro dopera italiana del Settecento), Gosset introdurrà Ermione di Rossini, soffermandosi con particolare attenzione sul rapporto con Euripide e Racine, ossia sul modo in cui la tragedia classica è stata modificata dal maestro e dal suo librettista, Andrea Leone Tottola.
Lo farà in conclusione della serata, intonando la prima scena, lIntroduzione, dove sono presentati i prigionieri troiani di Pirro, insieme ad Andromaca, vedova di Ettore, col figlio Astianatte e altri personaggi minori:
Troia! Qual fosti un dì! / Di te che resta ancor? / Ahi! Qual balen sparì / Il prisco tuo splendor! / Ti oppresse, incenerì / LArgivo insidiator, / E vil catena aimè! / Preme a tuoi figli il piè!
Da: Gioacchino Rossini, Ermione, Atto Primo, Scena prima, Coro
Philip Gossett
E' professore emerito dell'Università di Chicago ed è considerato uno dei più grandi musicologi internazionali. Studioso di storia della musica con speciale interesse per l'opera italiana dellOttocento, è uno dei massimi esperti della musica di Rossini; ha compiuto studi sulle composizioni brevi, l'estetica, la critica testuale e la prassi esecutiva. E autore di due libri su Donizetti e di una pubblicazione di prossima uscita a Chicago intitolata Divas and Scholars. Performing Italian Opera; è inoltre il curatore generale delle Opere di Verdi e dell'edizione critica delle Opere di Rossini. La sua edizione critica della Semiramide di questultimo è stata pubblicata nel 2001. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, vi è la nomina a Cavaliere di Gran Croce, l'onorificenza civile più alta della Repubblica italiana. E' stato Presidente della American Musicological Society e della Society for textual Scholarship; è stato inoltre Preside della Facoltà di Studi Classici di Chicago, lettore e consulente di teatri lirici e festivals in America e in Italia. E stato infine consulente musicologico al Verdi Festival di Parma durante il Centenario di Verdi nel 2001. La prima delle sue ricostruzioni del Gustavo III, versione originale del Ballo in maschera di Verdi, è stata eseguita a Goteborg in Svezia nel settembre 2003.
Fra le altre sue pubblicazioni ricordiamo:
The operas of Rossini. Problems of textual criticism in 19th century opera, Ann Arbor, UMI, 1971; The tragic finale of Rossini's Tancredi. Il finale tragico del Tancredi di Rossini, Pesaro, Fondazione Rossini, 1977; Masters of Italian opera: Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini, London, Papermac, 1983; Anna Bolena and the artistic maturity of Gaetano Donizetti, Oxford, Clarendon Press, 1985; "La donna del lago" e la rinascita dell'opera seria rossiniana, Parma, Grafiche STEP, 1989.