I cuochi sono i migliori ambasciatori di un territorio. Non è un titolo del “Gambero Rosso”, una frase di Carlin Petrini fondatore di Slow Food, del “Gastronauta” Davide Paolini o del maestro della comunicazione enogastronomica italiana, Luigi Veronelli. È scritta nel piano strategico del turismo per il 2020, prodotta un anno fa dalla business school dell’Università di Bologna di Max Bergami per il governo Monti. Significa utilizzare grammatica e sintassi del cibo e della cucina per raccontare e presentare la storia, l’identità di un territorio e di chi lo abita. Significa, farlo diventare luogo da conoscere e visitare grazie alla sua tavola.
E’ quanto stanno facendo con San Marino, Rimini, Romagna e Montefeltro i 6 chef di “Cuochi Fuochi e Passioni”: Luigi Sartini (Righi), Riccardo Agostini, (Il Piastrino), Stefano Ciotti (Urbino dei Laghi), Gian Paolo Raschi (Guido), Silver Succi (Quarto Piano), Raffaele Liuzzi (Locanda Liuzzi). Hanno deciso di chiamarsi cuochi. Scelta non casuale. Non è solo un ritorno un cucina, dietro ai fornelli, il loro obiettivo è proporre l’unicità della nostra ristorazione: una filiera produttiva in grado di fornire materie prime e prodotti straordinari, trasformati in ricette figlie della nostra cultura del cibo e del suo territorio. Lontana dai rigidi canoni dei “cuisinier bourgeois” francesi, la loro tavola è fatta di piatti leali e onesti come solo la grande cucina sa e deve essere.
La loro avventura è cominciata lo scorso inverno con una prima serata “finger food” nel riminese “Quarto Piano” di Silver Succi. Successo poi replicato a San Marino da Righi e Luigi Sartini, con tappa finale lo scorso settembre al Piastrino di Riccardo Agostini. Risultato: centinaia di felici commensali hanno popolato serate e cene. Un fatto di cui si stanno accorgendo anche le Istituzioni. La serata di San Marino era patrocinata dalla segreteria di Stato al turismo, quella di giovedì sera, organizzata da Raschi al Rockisland (ore 20:00), dal comune di Rimini.
“Siamo, prima di tutto, un gruppo di amici. Ci unisce la stessa passione per il nostro lavoro e l’impegno con cui la portiamo avanti. Il nostro è un gruppo aperto anche ad altri colleghi, come Fabio Rossi di “Vite” e Piergiorgio Parini del “Povero Diavolo”- spiega Gian Paolo Raschi – e visto il grande ritorno ottenuto “Cuochi Fuochi e Passioni” sta diventando l’appuntamento dove si racconta la tavola della nostra terra”.
Tra loro 6 stili diversi, canoni gastronomici differenti, legati però da una forte denominatore comune. “Sulla nostra tavola c’è sempre la straordinaria filiera produttiva del nostro Paese, la sua ricchezza e la sua varietà – continua Raschi – prodotti di terra mare, collina interpretati attraverso le nostre sensibilità. Nel “Buonpaese” le ricette cambiano anche in pochi kilometri e quando cuciniamo insieme, si possono assaggiare modi diversi di preparare le stesse materie prime. E’ vero anche per la serata di giovedì al Rockisland”.
La conferma arriva dal menù dove mare e terra, riviera adriatica colline di San Marino e del Montefeltro si sfiorano e incrociano in 12 ricette, due a testa per ogni cuoco. Qualche esempio. Raschi presenta cannelli scottati con rucola appassita e caviale italiano Calvisius, uno dei partner della manifestazione; Sartini piccione con i suoi fegatini, salsa alla curcuma e spinaci croccanti; Agostini crema di rape alla brace con cotechino di coniglio al vapore e insalata di radici, Ciotti sorbetto di mandorle con gambero crudo.
Ad accompagnare i 12 piatti le bollicine Trento DOC “Rotari”, selezione d’ostriche di “Selecta”, acqua “Perrier”, birre artigianali “Viola”, prodotti di San Patrignano e della bottega creativa “Sezione Aurea”.
Il costo della cena è di 60 euro a persona (vini inclusi). Per prenotazioni info@ristoranteguido.it
E’ quanto stanno facendo con San Marino, Rimini, Romagna e Montefeltro i 6 chef di “Cuochi Fuochi e Passioni”: Luigi Sartini (Righi), Riccardo Agostini, (Il Piastrino), Stefano Ciotti (Urbino dei Laghi), Gian Paolo Raschi (Guido), Silver Succi (Quarto Piano), Raffaele Liuzzi (Locanda Liuzzi). Hanno deciso di chiamarsi cuochi. Scelta non casuale. Non è solo un ritorno un cucina, dietro ai fornelli, il loro obiettivo è proporre l’unicità della nostra ristorazione: una filiera produttiva in grado di fornire materie prime e prodotti straordinari, trasformati in ricette figlie della nostra cultura del cibo e del suo territorio. Lontana dai rigidi canoni dei “cuisinier bourgeois” francesi, la loro tavola è fatta di piatti leali e onesti come solo la grande cucina sa e deve essere.
La loro avventura è cominciata lo scorso inverno con una prima serata “finger food” nel riminese “Quarto Piano” di Silver Succi. Successo poi replicato a San Marino da Righi e Luigi Sartini, con tappa finale lo scorso settembre al Piastrino di Riccardo Agostini. Risultato: centinaia di felici commensali hanno popolato serate e cene. Un fatto di cui si stanno accorgendo anche le Istituzioni. La serata di San Marino era patrocinata dalla segreteria di Stato al turismo, quella di giovedì sera, organizzata da Raschi al Rockisland (ore 20:00), dal comune di Rimini.
“Siamo, prima di tutto, un gruppo di amici. Ci unisce la stessa passione per il nostro lavoro e l’impegno con cui la portiamo avanti. Il nostro è un gruppo aperto anche ad altri colleghi, come Fabio Rossi di “Vite” e Piergiorgio Parini del “Povero Diavolo”- spiega Gian Paolo Raschi – e visto il grande ritorno ottenuto “Cuochi Fuochi e Passioni” sta diventando l’appuntamento dove si racconta la tavola della nostra terra”.
Tra loro 6 stili diversi, canoni gastronomici differenti, legati però da una forte denominatore comune. “Sulla nostra tavola c’è sempre la straordinaria filiera produttiva del nostro Paese, la sua ricchezza e la sua varietà – continua Raschi – prodotti di terra mare, collina interpretati attraverso le nostre sensibilità. Nel “Buonpaese” le ricette cambiano anche in pochi kilometri e quando cuciniamo insieme, si possono assaggiare modi diversi di preparare le stesse materie prime. E’ vero anche per la serata di giovedì al Rockisland”.
La conferma arriva dal menù dove mare e terra, riviera adriatica colline di San Marino e del Montefeltro si sfiorano e incrociano in 12 ricette, due a testa per ogni cuoco. Qualche esempio. Raschi presenta cannelli scottati con rucola appassita e caviale italiano Calvisius, uno dei partner della manifestazione; Sartini piccione con i suoi fegatini, salsa alla curcuma e spinaci croccanti; Agostini crema di rape alla brace con cotechino di coniglio al vapore e insalata di radici, Ciotti sorbetto di mandorle con gambero crudo.
Ad accompagnare i 12 piatti le bollicine Trento DOC “Rotari”, selezione d’ostriche di “Selecta”, acqua “Perrier”, birre artigianali “Viola”, prodotti di San Patrignano e della bottega creativa “Sezione Aurea”.
Il costo della cena è di 60 euro a persona (vini inclusi). Per prenotazioni info@ristoranteguido.it