A causa del maltempo è stata rimandata a sabato 24 marzo, l'accensione dei tradizionali falò, le fogheracce, simbolo della fine dell'inverno e dell'arrivo della primavera.
A Marina Centro, zona porto, si tiene la tradizionale Fiera di San Giuseppe con grande falò sulla spiaggia libera e mercatino con bancarelle di prodotti vari già dal tardo pomeriggio. L'accensione della focheraccia, preparata da Anthea con legname proveniente dalle recenti potature, è prevista intorno alle ore 21.
Ricco di animazione e di folla offre un grande spettacolo soprattutto per i più piccini, che si divertono di fronte al fuoco in cui vengono "bruciati" gli ultimi momenti dell'inverno passato.
Il manifesto della Festa della Foghraccia di Anthea quest'anno è stato illustrato dai bambini della scuola elementare Ronci di Torre Pedrera.
Come tutti gli anni anche il Comitato Turistico di Viserbella propone la Fogheraccia in via Bruschi. Dalle 20 piada con la salsiccia, dolci, vino e tanta legna da bruciare, per salutare tutti insieme l'arrivo della primavera.
Viserba riaccende l'antica tradizione della focheraccia con un grande falò sulla spiaggia del Bagno 31. L'accensione del fuoco è prevista per le ore 21.00. Non mancheranno piada, salsiccia, vin brulè e intrattenimento musicale. L'evento è organizzato dal Comitato Turistico in collaborazione con i commercianti di Viserba.
A San Giuliano Mare la tradizionale fogheraccia sulla spiaggia del Lido San Giuliano è dedicata ai bambini (l'accensione è prevista infatti per il tardo pomeriggio per venire in contro ai più piccini). Alle 16.30 ritrovo al "Giardino Archeologico" a ridosso del Ponte di Tiberio con accoglienza a cura de La Società de Borg; alle 17.00 avvio della Fiaccolata / Camminata, fino spiaggia libera di San Giuliano Mare, passando dal Parco XXV Aprile, deviatore, argine lungo fiume Marecchia; alle ore 18.00 accensione della Fogheraccia, in spiaggia, con la fiaccola della camminata.
Si fa festa anche al Centro Giovani Casa Pomposa, uno spazio aperto a tutti i giovani della città per suonare, fare teatro, ascoltare musica, navigare in internet o semplicemente per stare insieme. Per la festa di San Giuseppe ad animare il tradizionale falò, ci saranno i concerti dal vivo dei ragazzi. Dalle ore 18.00.
Centro Giovani CASA POMPOSA, via Pomposa 8 - Rimini.
Al Podere dell’Angelo a Vergiano, si svolgerà Fùgaraza, la fogheraccia di Una Goccia Per Il Mondo. La serata inizierà alle ore 19.30 con la cena nella cantina del Podere: gramigna speck e radicchio rosso, salsicce in umido con pomodoro e olive nere accompagnate da fette di pane toscano tostato, pinzimonio, dolci, acqua, vino, caffè e vin brulé.
Poi tutti fuori nella vallata, dove si festeggia l’arrivo della primavera bruciando il vecchio per fare posto al nuovo!
Il ricavato sarà devoluto a sostegno dei progetti Saat School e Rice&Smile in Cambogia.
Podere dell'Angelo, via Rodella 38 - Vergiano di Rimini. Info: 333 8553078 (per prenotazione) segreteria.goccia@gmail.com
Invece venerdì 23 marzo, nell'Area Verde di Casa Macanno, vi aspetta la tradizionale fogheraccia dei bambini, ricca di sorprese per grandi e piccini. Dalle 17.30 laboratorio per bambini, spade laser, musica dal vivo e cibo. Accensione fuoco ore 20.
Via Macanno, 168 - Rimini
LA TRADIZIONE
Quella della fogheraccia è un'usanza molto antica, un rito propiziatorio per un raccolto abbondante, che si collega al calendario romano, secondo il quale l'anno iniziava nel mese di marzo, dedicato a Marte, dio dell'agricoltura, oltre che della guerra. Tale usanza salutava l'inizio dell'anno agricolo con l'accensione di falò di sterpi, paglia e di quello che rimaneva dei raccolti dell'anno precedente insieme alle ramaglie derivanti dalle potature praticate in vista della bella stagione.
Qui in Romagna la preparazione delle fogheracce è sempre stata di per sè un rito: i contadini accendevano i fuochi per bruciare le potature e i giovani, i bambini e gli anziani, nei giorni precedenti la ricorrenza, raccoglievano oggetti non più utilizzati, mobili vecchi, stracci e li ammucchiavano per fare i falò, qui chiamati tradizionalmente Focheracce o Fugarine di San Giuseppe. Si trattava di momenti di aggregazione paesana, come Fellini magistralmente descrive in "Amarcord", che ancora vivono nell'anima riminese.