Viene mantenuto il carattere prevalentemente sinfonico della Sagra Musicale Malatestiana, con linvito di alcune delle orchestre più prestigiose e dei più importanti direttori e solisti. La Sagra Malatestiana ha cercato di costruire percorsi di lettura e iniziative collaterali di approfondimento, come nel caso delle relazioni fra Mahler, il sinfonismo ciclopico di Bruckner, le grandiosità apocalittiche di Wagner, a sua volta genio ispiratore di Liszt nella Dante Symphonie (27 agosto) e di Bruckner nella sua Terza Sinfonia (16 settembre). A tale intreccio tematico fra Mahler, Bruckner, Wagner da una parte e Liszt, Beethoven, Wagner dallaltra, ci riporteranno e daranno spunti i concerti di questa 54^ Sagra Musicale Malatestiana. E stato curato laffidamento di un dato repertorio non solo agli interpreti più noti ma a quelli più appropriati. Sarà così nel caso di alcune grandi pagine del repertorio romantico e tardoromantico affidate a musicisti di rango come Maazel, Masur, Mehta, Gyorivanyi Rath, Boreyko protagonisti di interpretazioni che sanno scovare nelle partiture i lati più sconosciuti, capaci di evocare aspettative per esecuzioni non scontate, in grado di trasmettere ancora qualche particolare suggestione memorabile, dando in tal modo continuamente senso al riproporsi di pagine già così celebrate e note.
Si proseguirà sulla strada del rinnovamento dei linguaggi della scena, attraverso una interazione delle varie forme di cui si compone luniverso delle arti. Già nella edizione 2002 si è dimostrato che questa scelta ha molteplici valenze positive, sia sul piano dello spettacolo che su quello di un rinnovamento di linguaggi e di pubblici. A conferma di questa impostazione progettuale viene presentato levento inaugurale dei concerti allauditorium, con una serata dedicata al mondo di Dante e agli sventurati amanti visti da Liszt. La Sagra Malatestiana aveva già affrontato il tema nelledizione del 1994, quando la Dante Symphonie venne presentata contemporaneamente allesposizione in scena di sette delle 27 tele raffiguranti episodi danteschi, con le quali Liszt aveva accettato di presentare la prima della sua Sinfonia in Italia. Abbiamo recuperato quelle immagini che saranno utilizzate per una ricostruzione virtuale in movimento di quel progetto, così come lo avrebbe voluto lo stesso Liszt per la sua Dante Symphonie e che per motivi tecnici (a Roma) e finanziari (a Dresda) non riuscì a completare. Al teatro musicale di Goebbels e ai suoi più autentici specialisti come i musicisti dellEnsemble Modern viene dedicato uno spazio con la presentazione del nuovo lavoro di uno dei compositori di culto della scena musicale contemporanea, in prima esecuzione italiana. Goebbels rende qui omaggio a un testimone vivente della scena musicale del secolo concluso, a quel Hans Eisler che da allievo prediletto di Schonberg approda poi al sodalizio artistico con Brecht e alle pubblicazioni con Adorno. A quegli anni si ispira anche il curioso quanto raffinato concerto oldstyle della Palast Orchester, che reinterpreta partiture degli anni 20-30 alcune delle quali proibite come arte degenerata dal regime nazista. Con grande charme e ironico snobismo la Palast ci riporta agli anni del Kaberett tedesco e alle canzoni di Kurt Weill o a quelli di Scott Fitzgerald e di Cole Porter. Grande attenzione viene dedicata all'opera e al tempo del riminese Carlo Tessarini, eccellente virtuoso di violino, famoso in tutta Europa: il primo appuntamento monografico con le musiche in suono di Carlo Tessarini è rappresentato proprio dal concerto conclusivo della Sagra Musicale Malatestiana il 3 ottobre. Il programma, interamente dedicato a musiche per orchestra da camera di Carlo Tessarini, propone infatti ouvertures, concerti, sinfonie le cui corrispondenti fonti (a stampa e manoscritte) sono state reperite nell'ambito della citata ricerca. Il programma stesso, per la rarità dei brani selezionati, è stato appositamente commissionato alla Compagnia de musici (direttore Francesco Baroni), gruppo specializzato nell'esecuzione di musica del barocco italiano, precipuamente impegnato nella valorizzazione di repertori di ambito emiliano e romagnolo. Per l'occasione la Compagnia de musici si avvarrà per i ruoli solistici della flautista Stefania Marusi e della violinista Susanne Scholz, ben nota virtuosa dedita, tra l'altro, alla riproposta del repertorio violinistico europeo Sei-Settecentesco, impegno che l'ha vista recentemente protagonista di una brillante registrazione di musiche tartiniane. Il giorno stesso del concerto (3 ottobre, ore 16.30, Palazzo Buonadrata), una Tavola rotonda, dal titolo Carlo Tessarini da Rimini musicista europeo, illustrerà la ricerca sin qui svolta e il suo valore nel contesto di una visione storiografica allargata anche agli alle attuali prospettive della ricerca scientifica; vi partecipano: Claudio Gallico (Presidente), Gianandrea Polazzi, Paola Besutti, Adriano Cavicchi, Alberto Basso, Bianca Maria Antolini, Roberto Giuliani.
Spunti per un approfondimento musicologico del rapporto fra Bruckner, Wagner e Mahler, vengono forniti dai programmi affrontati da Kurt Masur alla guida dellOrchestre National de France, con una ouverture wagneriana affiancata alla Terza Sinfonia di Bruckner, dedicata al Maestro Richard Wagner in profondissima venerazione cui farà eco l¹esecuzione della Quinta Sinfonia di Mahler proposta da Lorin Maazel insieme alla Philharmonia Orchestra di Londra e il concerto per violino e orchestra di Mendelshon nella interpretazione di Salvatore Accardo. Ancora a Wagner si rifà il programma di apertura dell¹Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, diretta da Gyorivanyi Rath, con una Dante Symphonie che Liszt dedica a Wagner, mentre allepisodio iniziale si collega un¹altra pagina di ispirazione dantesca come Francesca da Rimini di Cajkovskij. A Zubin Mehta e alla Israel Philharmonic Orchestra il compito di accompagnarci verso la fine e la crisi del linguaggio di un secolo, poiché proprio con la Settima, Mahler entra fra i compositori del Novecento. Lintreccio tematico, stilistico, storico, compositivo, fra Bruckner, Wagner, Beethoven, Liszt e Mahler, non poteva contare su interpreti più appropriati di quelli che la Sagra Malatestiana propone nella sua 54^ edizione.
Dopo le immagini dell¹inaugurazione, le parole, in due serate cameristiche, al Teatro degli Atti, in collaborazione con il Circolo Amici del Teatro Romolo Valli di Rimini, la musica incontra il testo teatrale, in un rapporto a volte immaginario-evocativo, a volte esplicativo. E il caso dell¹intreccio fra musiche di Beethoven, Schubert e Webern affidate a Quartetto della Scala con testi tratti dal periodo romantico e da quello tardoromantico, recitati da Massimo Popolizio e Luciano Roman (il 28 settembre). E ancora il caso di uno di quei capolavori del poeta del suono, come Beethoven amava definirsi, che anticipano le contaminazioni di linguaggi di Liszt e Wagner. Non poteva esistere migliorare sintesi di questo particolare intreccio, che oggi chiameremmo multimediale, fra Beethoven, Liszt e Wagner, di questa trascrizione per due pianoforti della Nona di Beethoven ad opera di Liszt, con il testo denso di citazioni da Goethe e Schiller, che Wagner scrive appositamente sulla celebre sinfonia di Beethoven dopo averla diretta a Dresda nel 1846 (il 23 settembre).