Venerdì 14 novembre, alle ore 18,30, si inaugura al Museo Fellini di Rimini (in via Clementini 2), la mostra dal titolo I libri di casa mia: la biblioteca di Fellini in mostra. Oltre duemila volumi che la Fondazione conserva e che ha deciso di mostrare al pubblico. Lesposizione sarà suddivisa in percorsi tematici, resi fruibili da un allestimento carico di rimandi ai topoi felliniani, come il richiamo ad una giostra o a una nave che divengono supporti ideali per consentire ai visitatori di orientarsi tra i libri che Fellini custodiva nella casa romana di via Margutta e nello studio di Corso Italia. Dal 2003 la Fondazione si sta impegnando a classificare i testi seguendo i gusti del Maestro e le sue passioni.
Gli argomenti dei volumi esposti spaziano dalla psicoanalisi, alla narrativa (Jung, Poe, Kafka, Leopardi, Cervantes, Dickens, Simenon, Kundera), dalla pittura ai fumetti (Picasso, Boch, Bruegel, Little Nemo, Salgari), restituendoci un lettore curioso, non stereotipato che amava condividere coi suoi più stretti collaboratori le letture, tanto da regalare copie e copie dei libri che lo appassionavano, acquistandoli appositamente nella libreria di via del Babuino a Roma o come gesto daffetto attingendo dalla sua libreria personale.
"( ) Federico, come Socrate, preferiva dar conto piuttosto della propria ignoranza, cosciente di non sapere. Fingeva di non aver letto nulla, ma non cera titolo degli antichi o dei moderni che gli fosse ignoto, e naturalmente sapeva restituirne lessenza con poche frasi esattissime, come non avesse praticato altro nella vita che la critica letteraria" scrive Gianfranco Angelucci nel catalogo della mostra riminese. Sarà unoccasione imperdibile per scoprire quali furono le letture predilette dal "poeta", ritrovando un Fellini più intimo.
Il museo, a ingresso libero, è aperto tutti giorni, tranne il lunedì, dalle 16,30 alle 19,30. Il sabato e la domenica anche la mattina dalle 10 alle 12. Sono previste visite su prenotazioni per gruppi e comitive. La mostra rimarrà aperta sino al 13 aprile 2009, lunedì di Pasqua. A cura di Oriana Maroni e Giuseppe Ricci; allestimento di Barbara Vannucchi. La mostra sarà accompagnata da un catalogo di circa trecento pagine con una introduzione di Tullio Kezich.