Giorno della Memoria: le iniziative del Comune di Rimini a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia

Pubblicato il: 25 Gennaio 2018

Rimini celebra il Giorno della Memoria in ricordo di tutte le vittime della deportazione nei campi di concentramento e di lavoro nazisti e della tragedia della Shoah con un ricco programma di iniziative culturali e di approfondimento storico. 

Il 2018 è l’anno in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della promulgazione da parte del governo fascista italiano delle leggi razziali che segnarono l’inizio della tragedia degli ebrei residenti nella Penisola. Rimini non vuole dimenticare questa tragedia e l’Amministrazione Comunale, fedele ad un impegno assunto nel 1964, ogni anno promuove in stretta collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza, con l’ANPI e con alcune associazioni culturali del territorio, un fitto calendario di appuntamenti con la storia.

27 gennaio: il programma

Mercoledì 24 gennaio alle ore 21 (ingresso libero) al Teatro degli Atti sarà proiettato La liberazione di Auschwitz, il filmato originale girato dai sovietici tra la fine di gennaio e il mese di febbraio 1945 al loro ingresso nel campo di sterminio di Auschwitz: cosa videro i soldati russi e i loro reporter dietro al filo spinato e nelle baracche, tra macerie, cumuli di cadaveri e detenuti moribondi? Lo choc di quella scoperta e l’urgenza di testimoniare le atrocità commesse dai nazisti rese indispensabile girare delle scene da utilizzare anche come propaganda militare. Eppure quel filmato, salvo poche apparizioni pubbliche in URSS, rimase per decenni chiuso negli archivi di Mosca fino a metà degli anni 1980. La proiezione sarà preceduta da un’introduzione storica di Laura Fontana, Responsabile dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini, e da un breve commento di Francesca Panozzo, Vice Presidente Istituto per la Storia della Resistenza di Rimini (la visione del film è sconsigliata ai minori di 14 anni).

Il tema della liberazione dei campi su cui si è fondato tutto l’immaginario popolare sul nazismo e sulla Shoah sarà oggetto anche di una lezione magistrale tenuta dal professor Dan Stone, storico britannico con all’attivo numerosi saggi sulla Shoah e direttore dell’Istituto di Ricerca sull’Olocausto presso la Royal Holloway University di Londra. Col titolo Rethinking Liberation. Ripensare la liberazione, Stone racconterà come l’arrivo dei soldati alleati nei lager non coincise affatto con il ritorno alla vita dei sopravvissuti. La conferenza si terrà in inglese con traduzione simultanea (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti) sabato 27 gennaio alle ore 17  alla Sala del Giudizio del Museo della Città.

Il 27 gennaio – data in cui si celebra il Giorno della memoria, in coincidenza con la liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa - alle 10.30 si terrà la cerimonia commemorativa al Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945” in via Madrid. La cerimonia sarà alla presenza delle autorità civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e di una rappresentanza di studenti delle scuole di Rimini.

 

La Memoria a teatro e al cinema

Anche il teatro e il cinema affronteranno il tema della memoria del nazismo e della Shoah. Sabato 27 gennaio alle ore 21 e domenica 28 gennaio alle ore 16.30 (ingresso gratuito) la Cineteca Comunale presenterà il film in lingua inglese con sottotitoli in italiano Otto Frank, padre di Anna di David de Jongh (Paesi Bassi, 2010, 75 minuti). Sopravvissuto ad Auschwitz, nel giugno del ‘45 Otto Frank ritorna ad Amsterdam, dove entra in possesso del diario della figlia Anne, morta solo pochi mesi prima. “Quello che leggo – racconta – è così emozionante, ed è per me una rivelazione: in queste pagine scopro una Anne completamente diversa dalla bambina che ho perso”. Gli amici ne sono profondamente commossi, e insistono perché lo pubblichi. Come unico superstite della famiglia, Otto sente tutta la responsabilità di rendere pubblico il diario: cosa fare delle parti che Anne intendeva restassero private, delle scene sessualmente esplicite, dei diverbi tra Anne e la madre? Attraverso la lettura e l’edizione Otto sviluppa un nuovo rapporto con Anne, consacrando il resto della sua vita alla memoria della figlia, fino a rendere Il diario di Anna Frank uno dei libri più letti al mondo.

Il Teatro Novelli ospiterà da domenica 28 gennaio a martedì 30 gennaio alle ore 21 lo spettacolo Copenhagen di Michael Frayn con tre attori del calibro di Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice (ingresso a pagamento, consultare i prezzi su www.teatroermetenovelli.it). Lunedì 29 gennaio alle ore 17.30 gli attori incontrano il pubblico nella Sala del Ridotto del Teatro. Divenuto un classico della drammaturgia contemporanea, Copenhagen è ispirato ad una storia vera e drammatica che offre l’occasione di riflettere su un tema di grande complessità come il rapporto tra libertà della ricerca scientifica e vincoli morali. In un luogo che ricorda un'aula di fisica si incontrano gli scienziati Niels Bohr (Orsini) e Werner Heisenberg (Popolizio), entrambi considerati i padri della meccanica quantistica, premiati dal Nobel. Insieme alla moglie di Bohr, Margrethe (Lojodice) i due colleghi, amici di lunga data, tentano di comprendere che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen, quando in piena occupazione nazista Heisenberg fece improvvisamente visita al suo maestro Bohr e perché da allora interruppero ogni contatto.  La guerra li schiererà poi su posizioni opposte: Heisenberg, tedesco, rimase al servizio del Terzo Reich, dirigendo il programma di sviluppo nucleare per la produzione di armi chimiche, mentre Bohr, danese di madre ebrea collaborerà al programma nucleare sviluppato dagli Alleati da cui nascerà la prima bomba atomica all’uranio che nel 1945 provocherà la catastrofe di Hiroshima. Che cosa si dissero quel giorno del 1941 i due fisici? E qual è il confine tra progresso scientifico ed etica?

Per un mese intero, dal 27 gennaio al 27 febbraio, la Biblioteca Gambalunga promuoverà per il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo (10 febbraio) una selezione di proposte di lettura e bibliografie ragionate sul tema “Scrivere per raccontare, resistere, sopravvivere”.

 

Il programma di Attività di Educazione alla Memoria - avviato già dallo scorso ottobre con un seminario di formazione storica intitolato “Non lo saprà nessuno che abbiamo vissuto. La demolizione dell’umano nei lager nazisti” e che coinvolge oltre 200 studenti e studentesse da tutti gli istituti superiori di Rimini - proseguirà fino a maggio con tante iniziative, in particolare dedicate al tema del drammatico esodo giuliano-dalmata dell’immediato dopoguerra, dei Giusti e dei cittadini italiani che salvarono gli ebrei perseguitati al rischio della propria vita e dei poeti russi perseguitati dallo stalinismo, in una prospettiva di studio anche comparata tra lager nazisti e Gulag.

Il programma completo è online al sito memoria.comune.rimini.it e sulla pagina facebook facebook.com/progettomemoriarimini