Giorno della Memoria

Pubblicato il: 21 Gennaio 2016

Il filo conduttore dell’ Attività di Educazione alla Memoria 2015-2016 del Comune di Rimini è il rapporto tra “umano” e “disumano” nell’esperienza estrema della deportazione nei campi di concentramento e della Shoah.  Il titolo scelto,  “Quel che resta di un uomo”, intende stimolare le giovani generazioni ad approfondire la storia del nostro recente passato – il nazismo e il fascismo, la deportazione nei lager, la Shoah e le persecuzioni –per interrogare il presente. Un’attività che dura tutto l’anno, attraverso seminari di storia per gli studenti, incontri a tema, conferenze e spettacoli aperti a tutta la cittadinanza e che ha uno dei suoi momenti più intensi in concomitanza della Giornata della memoria, ricorrenza internazionale in ricordo delle vittime del nazismo e della Shoah che cade il 27 gennaio (data dell’apertura dei cancelli di Auschwitz). In quella giornata anche a Rimini si celebrerà un momento di ricordo ufficiale, con la cerimonia in programma alle ore 10.30  al Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”, di via Madrid, alla presenza delle autorità civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Inoltre il programma per la Giornata della Memoria 2016 propone anche molti spunti di approfondimento e riflessione non solo per i giovani studenti, ma anche per il pubblico adulto.

Teatro e memoria
Il “teatro civile” è una di quelle forme di arte che più di altre suggerisce riflessioni e sollecita domande. Dopo il successo riscosso lo scorso novembre da Simone Cristicchi, con il suo ultimo spettacolo dedicato al dramma degli Italiani esuli dall’Istria e dalla Dalmazia, il palcoscenico del Novelli ospita uno dei più apprezzati esponenti del teatro civile, Moni Ovadia, che domenica 24gennaio presenta “Senza confini / Ebrei e zingari”. Musica e parole per scardinare conformismi e proclamare la non negoziabilità della libertà. “Ebrei e Zingari – spiega Ovadia - è il nostro piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo. Un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio. Ebrei e Zingari è la nostra assunzione di responsabilità”.
Lo spettacolo sarà preceduto alle 17 da un incontro con Moni Ovadia dedicato a “La musica come forma di resistenza”, in programma nella sala del Ridotto del Novelli (ingresso gratuito e  fino ad esaurimento posti in sala).

Altro appuntamento speciale è quello in programma al Teatro degli Atti martedì 2 febbraio alle 21, con lo spettacolo “Tante facce nella memoria”. Lo spettacolo diretto da Francesca Comencini affronta una delle pagine più drammatiche della nostra storia: l'eccidio delle Fosse Ardeatine, feroce rappresaglia attuata dai nazisti a Roma, dopo il tragico attentato di via Rasella del 23 marzo 1944.

Cinema e memoria
Fresco vincitore del Golden Globe e candidato al premio Oscar per miglior film straniero, “Il figlio di Saul” del regista ungherese László Nemes racconta delle vicende di Saul Ausländer, ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau. Selezionato nell’ottobre del 1944 come membro del Sonderkommando – così chiamavano le SS quei prigionieri ebrei che erano costretti a svuotare le camere a gas dei cadaveri delle vittime -, Saul assiste impotente allo sterminio della sua gente che ‘accompagna’ nell’ultimo viaggio. Testimoni dell’orrore e coscienti di essere condannati a morte come tutti gli altri, alcuni membri del gruppo si preparano ad una disperata rivolta, quale ultimo atto di resistenza prima di essere a loro volta inclusi nelle liste per le camere a gas. Un giorno Saul crede di riconoscere suo figlio nel cadavere di un ragazzino. La sua missione diventa allora quella di dare una degna sepoltura a suo figlio, sottraendone almeno il corpo dalla barbarie dei forni crematori. La pellicola sarà proiettata mercoledì 27 gennaio alle 21 al Cinema Settebello (biglietto 5 euro), con una proiezione mattutina riservata alle scuole, seguita da proiezioni in Cineteca.

La programmazione della Cineteca prevede anche “Il labirinto del silenzio" (data ancora da definire) diretto da Giulio Ricciarelli. Il film è ambientato in Germania, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale: alcune istituzioni tedesche decidono di portare avanti una cospirazione per occultare i crimini di Auschwitz. Nel 1958, a Francoforte, il giovane Pubblico Ministero Johann Radmann s'imbatte in alcuni documenti che aiutano ad avviare il processo contro diversi militari delle SS. Per Radmann significa infilarsi in un labirinto dal quale pare impossibile trovare l'uscita: tutti sembrano essere stati coinvolti o colpevoli. 

Libri e memoria
La Biblioteca Gambalunga promuove nei mesi di gennaio e febbraio in occasione del Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo, una selezione di proposte di lettura sul tema dell’internamento nei campi nazisti, sulle foibe e sull’esodo. Oltre alle memorie e alle testimonianze dei sopravvissuti alla deportazione nei lager e nei ghetti, la scelta dei testi includerà anche riflessioni e romanzi sulla prigionia sotto il Terzo Reich prodotti dopo il 1945, nonché opere riferite all’internamento sotto altri regimi dittatoriali e autoritari del Novecento. Anche sulla tragedia delle foibe e dell’esodo della comunità italiana dall’Istria e Dalmazia, la biblioteca proporrà testi di natura diversa (saggi, memorie, narrativa) per dar conto della ricchezza e complessità della scrittura ispirata alla storia.

Il Giorno del Ricordo
Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano- dalmata, delle vicende del confine orientale. Alle 11 è in programma una cerimonia al Portocanale di Rimini, con la deposizione di una corona d'alloro al monumento "Una biblioteca di pietra" dedicato alle vittime del Confine Orientale.

Sabato 13 febbraio invece doppio appuntamento con Alessandro Cattunar, presidente Associazione culturale "quarantasette / zero quattro". Si comincia alle 10 al Teatro degli Atti con l’incontro rivolto alle scuole secondarie di secondo grado dal titolo “Le vite degli altri. Il confine italo-jugoslavo tra racconti, immagini e rappresentazioni”.

Nel pomeriggio, alle 17, altro incontro con Cattunar, questa volta in Cineteca: prendendo spunto dal suo volume “Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia (1922-1955) (Milano, Mondadori Education, 2014)” e da videointerviste, lo storico di Gorizia proporrà un’analisi nel tentativo di restituire la complessità della vicenda del confine italo-jugoslavo attraverso un percorso che toccherà alcuni dei principali snodi della storia del Novecento: dall’ascesa del fascismo allo scoppio della guerra, dall’8 settembre alla “doppia liberazione” della Venezia Giulia.

Per il programma completo delle iniziative ricomprese nell’Attività di Educazione alla Memoria, si rimanda al sito, memoria.comune.rimini.it