I numeri della domanda turistica negli esercizi ricettivi per il periodo gennaio/settembre 2012, forniti e elaborati dall’Ufficio Statistica della Provincia di Rimini, disegnano per Rimini un quadro di sostanziale tenuta rispetto all’andamento dell’analogo lasso temporale relativo al 2011.
Il parziale dei primi nove mesi dell’anno, con + 1,3% per quanto riguarda gli arrivi totali e -1,2% per ciò che concerne le presenze (notti trascorse), parla di un prodotto turistico Riminese competitivo nella sfida con le altre destinazioni turistiche, ma ci parla anche degli effetti della crisi che costringe soprattutto gli Italiani a rivedere le spese per i consumi contraendo quindi anche il periodo della vacanza.
Dentro il dato di generale tenuta assume particolare rilievo l’incidenza delle presenze degli stranieri che superano il 30% sul totale delle presenze del Comune capoluogo. Si tratta di livelli mai più toccati negli anni post mucillagine.
Per poter meglio apprezzare il significato di questo dato basti pensare che lo scorso anno le presenze straniere, sempre nei primi 9 mesi, si attestavano sul 23%
Un balzo in avanti storico che ci dice che le nostre strategie per l’internazionalizzazione stanno portando frutti.
Significa inoltre che gli investimenti compiuti sul fronte della promozione nei mercati stranieri e soprattutto su quello dello sviluppo dell’aeroporto e della destagionalizzazione, stanno cominciando a germogliare. Ciò dovrebbe rappresentare più che una semplice ipotesi di lavoro per i prossimi mesi, in cui specie sullo scalo di Miramare saremo tutti chiamati, soggetti pubblici e privati, a fare ancora di più la nostra parte.
Particolarmente significativo anche il dato del mese di settembre, caratterizzato, oltre che dal buon andamento meteorologico, da una serie di eventi a sfondo sportivo che hanno statisticamente premiato la nostra città: +7% sugli arrivi e +5,7% sulle presenze. Allargando il raggio di analisi ai mesi che compongono la stagione balneare vera e propria, si registra una flessione più sensibile per il mese di giugno, dovuta anche al sisma che ha colpito l’Emilia Romagna e il Centro Nord Italia. Proprio il segmento interno ha dimostrato, nei 9 mesi del 2012, di risentire maggiormente degli effetti della crisi (complessivamente – 1,2%), controbilanciato da un aumento consistente del turismo estero (+ 8,7% arrivi e + 7,5% presenze). Vale la pena spendere una riflessione su quest’ultimo aspetto: il mercato russo vale ormai per Rimini il doppio di quello tedesco (690.073 presenze contro 333.017 da gennaio a settembre), con incrementi nell’ordine del 18,7% rispetto al 2011. Non a caso Rimini ha ricevuto il premio quale “Best Resort of the Mediterranean Sea” da Travel.ru durante il Mitt 2012.
Il dato positivo dell’incoming estero non si ferma al solo mercato Russo ma riguarda anche i paesi tradizionalmente ‘vicini’ a Rimini come la stessa Germania (+ 6,2%), Austria (+ 13,8%), Svizzera (+11,3%), Belgio (+ 14,9%), Regno Unito (+ 4,2%). Tutti mercati che segnano permanenze medie dalle tra le 5 e le 6 notti.
In contrazione invece il mercato svedese e finlandese.
“All’inizio del 2012 - dichiara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - avevamo avvertito che questo sarebbe stato un anno difficilissimo, una sorta di nuovo inizio per un comparto alle prese con la più grave delle crisi economiche dal dopoguerra ad oggi. Previsione facile ma verso la quale il sistema pubblico e privato riminese ha saputo reagire con forza. I risultati numerici non dicono tutto, specie se si ragiona di fatturati, ma comunque introducono nel dibattito un elemento meno aleatorio della semplice impressione empirica, e dunque devono essere considerati base per qualsiasi ragionamento sul futuro e sulle migliorie da apportare. Come Comune di Rimini abbiamo quest’anno introdotto alcune novità, sostanziali e metodologiche. Chi banalizza l’azione amministrativa alla sola organizzazione di eventi inediti, con ogni evidenza non tiene conto della portata dei cambiamenti messi in atto e definiti nell’arco degli ultimi 15 mesi. L’anno zero del turismo, italiano e riminese, alle prese con i morsi veri della crisi, ha determinato il mutamento di consuetudini e rapporti, a partire dalla relazione tra pubblico e privato. E’ diventato un obbligo e una necessità il riequilibrio del rapporto tra le parti in chiave sussidiaria. Questo è un tema che attraversa trasversalmente il lavoro dell’amministrazione comunale: che si tratti di un evento così come di tassa di soggiorno, il senso dell’azione di Rimini va nella direzione di un’integrazione vera, trasparente e operativa tra soggetti istituzionali e portatori d’interesse. E’ perfino banale ribadire che i Comuni non possano più contribuire direttamente nello stesso modo e nella stessa maniera allo sviluppo e alla promozione turistica di un luogo. Rimini ha fatto la scelta di un Comune che si apre al privato, alle sue idee, alle sue proposte, giudicando nel merito e senza paraocchi l’interesse pubblico. Questa filosofia si sposa con la volontà di premiare e esaltare le vere eccellenze territoriali, evitando di imbarcarsi in avventure che, seppur di apparente attrattività, poco c’entrano con i nostri luoghi e con i nostri interessi. Non è un caso che proprio quest’anno motori di ricerca internazionali consegnino a Rimini la palma di meta italiana più cliccata e/o desiderata. Stiamo risalendo la china sul versante del turismo giovanile, pur senza perdere le caratteristiche di località a misura delle famiglie; stiamo concentrandoci sulla valorizzazione delle nostre tipicità attraverso un uso innovativo dei media tecnologicamente avanzati; stiamo reimpostando la sinergia con i privati su basi diverse dal solito tavolo dove i soldi li metteva il pubblico e poi le puntate le facevano altri. Certo, tutto questo è calato in una fase ‘orribile’ per l’industria della vacanza internazionale e nazionale, in un drammatico, assordante ‘silenzio’ da parte delle autorità governative che, di qualunque colore o natura siano, dimostrano un’assoluta indifferenza per l’unico comparto industriale che invece permetterebbe all’Italia di fare la differenza. Chiuderemo il 2012 più o meno con questi numeri, una tenuta sostanziale che ci introdurrà a un altro difficile 2013. Un anno in cui, sono chiaro già da ora, come Amministrazione comunale saremo ancor più rigorosi e solidi nell’attuare sul turismo quella linea amministrativa che attraversa ogni iniziativa, evitando di disperderci in mille iniziative che hanno un solo torto: non hanno niente a che fare con il passato, il presente, il futuro della nostra città”.
Il parziale dei primi nove mesi dell’anno, con + 1,3% per quanto riguarda gli arrivi totali e -1,2% per ciò che concerne le presenze (notti trascorse), parla di un prodotto turistico Riminese competitivo nella sfida con le altre destinazioni turistiche, ma ci parla anche degli effetti della crisi che costringe soprattutto gli Italiani a rivedere le spese per i consumi contraendo quindi anche il periodo della vacanza.
Dentro il dato di generale tenuta assume particolare rilievo l’incidenza delle presenze degli stranieri che superano il 30% sul totale delle presenze del Comune capoluogo. Si tratta di livelli mai più toccati negli anni post mucillagine.
Per poter meglio apprezzare il significato di questo dato basti pensare che lo scorso anno le presenze straniere, sempre nei primi 9 mesi, si attestavano sul 23%
Un balzo in avanti storico che ci dice che le nostre strategie per l’internazionalizzazione stanno portando frutti.
Significa inoltre che gli investimenti compiuti sul fronte della promozione nei mercati stranieri e soprattutto su quello dello sviluppo dell’aeroporto e della destagionalizzazione, stanno cominciando a germogliare. Ciò dovrebbe rappresentare più che una semplice ipotesi di lavoro per i prossimi mesi, in cui specie sullo scalo di Miramare saremo tutti chiamati, soggetti pubblici e privati, a fare ancora di più la nostra parte.
Particolarmente significativo anche il dato del mese di settembre, caratterizzato, oltre che dal buon andamento meteorologico, da una serie di eventi a sfondo sportivo che hanno statisticamente premiato la nostra città: +7% sugli arrivi e +5,7% sulle presenze. Allargando il raggio di analisi ai mesi che compongono la stagione balneare vera e propria, si registra una flessione più sensibile per il mese di giugno, dovuta anche al sisma che ha colpito l’Emilia Romagna e il Centro Nord Italia. Proprio il segmento interno ha dimostrato, nei 9 mesi del 2012, di risentire maggiormente degli effetti della crisi (complessivamente – 1,2%), controbilanciato da un aumento consistente del turismo estero (+ 8,7% arrivi e + 7,5% presenze). Vale la pena spendere una riflessione su quest’ultimo aspetto: il mercato russo vale ormai per Rimini il doppio di quello tedesco (690.073 presenze contro 333.017 da gennaio a settembre), con incrementi nell’ordine del 18,7% rispetto al 2011. Non a caso Rimini ha ricevuto il premio quale “Best Resort of the Mediterranean Sea” da Travel.ru durante il Mitt 2012.
Il dato positivo dell’incoming estero non si ferma al solo mercato Russo ma riguarda anche i paesi tradizionalmente ‘vicini’ a Rimini come la stessa Germania (+ 6,2%), Austria (+ 13,8%), Svizzera (+11,3%), Belgio (+ 14,9%), Regno Unito (+ 4,2%). Tutti mercati che segnano permanenze medie dalle tra le 5 e le 6 notti.
In contrazione invece il mercato svedese e finlandese.
“All’inizio del 2012 - dichiara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - avevamo avvertito che questo sarebbe stato un anno difficilissimo, una sorta di nuovo inizio per un comparto alle prese con la più grave delle crisi economiche dal dopoguerra ad oggi. Previsione facile ma verso la quale il sistema pubblico e privato riminese ha saputo reagire con forza. I risultati numerici non dicono tutto, specie se si ragiona di fatturati, ma comunque introducono nel dibattito un elemento meno aleatorio della semplice impressione empirica, e dunque devono essere considerati base per qualsiasi ragionamento sul futuro e sulle migliorie da apportare. Come Comune di Rimini abbiamo quest’anno introdotto alcune novità, sostanziali e metodologiche. Chi banalizza l’azione amministrativa alla sola organizzazione di eventi inediti, con ogni evidenza non tiene conto della portata dei cambiamenti messi in atto e definiti nell’arco degli ultimi 15 mesi. L’anno zero del turismo, italiano e riminese, alle prese con i morsi veri della crisi, ha determinato il mutamento di consuetudini e rapporti, a partire dalla relazione tra pubblico e privato. E’ diventato un obbligo e una necessità il riequilibrio del rapporto tra le parti in chiave sussidiaria. Questo è un tema che attraversa trasversalmente il lavoro dell’amministrazione comunale: che si tratti di un evento così come di tassa di soggiorno, il senso dell’azione di Rimini va nella direzione di un’integrazione vera, trasparente e operativa tra soggetti istituzionali e portatori d’interesse. E’ perfino banale ribadire che i Comuni non possano più contribuire direttamente nello stesso modo e nella stessa maniera allo sviluppo e alla promozione turistica di un luogo. Rimini ha fatto la scelta di un Comune che si apre al privato, alle sue idee, alle sue proposte, giudicando nel merito e senza paraocchi l’interesse pubblico. Questa filosofia si sposa con la volontà di premiare e esaltare le vere eccellenze territoriali, evitando di imbarcarsi in avventure che, seppur di apparente attrattività, poco c’entrano con i nostri luoghi e con i nostri interessi. Non è un caso che proprio quest’anno motori di ricerca internazionali consegnino a Rimini la palma di meta italiana più cliccata e/o desiderata. Stiamo risalendo la china sul versante del turismo giovanile, pur senza perdere le caratteristiche di località a misura delle famiglie; stiamo concentrandoci sulla valorizzazione delle nostre tipicità attraverso un uso innovativo dei media tecnologicamente avanzati; stiamo reimpostando la sinergia con i privati su basi diverse dal solito tavolo dove i soldi li metteva il pubblico e poi le puntate le facevano altri. Certo, tutto questo è calato in una fase ‘orribile’ per l’industria della vacanza internazionale e nazionale, in un drammatico, assordante ‘silenzio’ da parte delle autorità governative che, di qualunque colore o natura siano, dimostrano un’assoluta indifferenza per l’unico comparto industriale che invece permetterebbe all’Italia di fare la differenza. Chiuderemo il 2012 più o meno con questi numeri, una tenuta sostanziale che ci introdurrà a un altro difficile 2013. Un anno in cui, sono chiaro già da ora, come Amministrazione comunale saremo ancor più rigorosi e solidi nell’attuare sul turismo quella linea amministrativa che attraversa ogni iniziativa, evitando di disperderci in mille iniziative che hanno un solo torto: non hanno niente a che fare con il passato, il presente, il futuro della nostra città”.