Ultimo appuntamento con la rassegna 'Vuoti di memoria' questa sera (21,30) nella corte degli agostiniani (via Cairoli 40) con il concerto del musicista partenopeo Daniele Sepe in memoria dei tre martiri Luigi Nicolò, Adelio Pagliarani, Mario Capelli trucidati il 16 agosto del 1944 dai nazi-fascisti
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà al Teatro degli Atti, l'ingresso è libero.
Artista dalla incontenibile personalità, capace di navigare attraverso le svariate dimensioni della cultura musicale mondiale, Sepe è un bravo musicista partenopeo con una solida formazione di jazzista che ha composto musiche anche per il teatro e per il cinema, con grande successo di pubblico e di critica.
Ha collaborato con registi come Mario Martone, Gabriele Vacis, Gabriele Salvatores e altri, inoltre ha vinto premi importanti come il premio Tenco per il miglior albun dialettale e il premio per la qualità musicale indetto dal Ministero dei Beni culturali o ancora in Francia il premio "Choc de la musique.Durante la guerra del Golfo ha autoprodotto insieme ad un numeroso gruppo di musicisti napoletani una musicassetta di canzoni pacifiste, distribuendola gratuitamente alle scuole e alle fabbriche di Napoli.
I suoi dischi sono stati definiti dalla critica come un viaggio intenso e sincero nei luoghi della memoria e della musica popolare, alla ricerca delle radici di un universo sonoro e politico-umano. Ma soprattutto Daniele si è impegnato nelle Resistenze, musicali nel continuare a tramandare canti e suoni popolari, sociali riproponendo in chiave musicale aneddoti e storie di vita quotidiana, ma soprattutto resistenze di nel senso più vicino a quello per cui è stato invitato, ossia commemorare i Tre Martiri. Questo suo impegno è stato immortalato nel suo album Conosci Victor Jara?, raccontato la storia eroica di questo lontano personaggio cileno egli ci ha trasmesso il suo essere resistente, credere che il mito e l'utopia degli ideali possa concretizzarsi nella gente comune nello sforzo di opporsi, anche perdendo la propria vita, alla tirannia delle dittature.