Alle origini dellEuropa contemporanea. Così si può sintetizzare il percorso storico e culturale che il Meeting dedica allimperatore Costantino il Grande, al suo impero e al suo tempo, attraverso una grande mostra (13 marzo - 4 settembre al Castel Sismondo) archeologica, ricchissima di collaborazioni e prestiti. Un personaggio e unepoca il III e IV secolo della nostra era - di grande importanza: Costantino ha infatti impresso una svolta decisiva al mondo antico, rivoluzionandone la politica, leconomia, la religione e la cultura.
Personalità complessa e poliedrica, Costantino (Naissus, 282 - Nicomedia, 337), figlio di Costanzo Cloro e di Elena, è autore del celebre editto di Milano, nel 313: primo passo per il pieno riconoscimento del cristianesimo, la cui diffusione fu da lui ampiamente favorita, non senza ingerenze da parte imperiale anche nel campo dottrinario ed ecclesiastico.
A lui si deve linaudita decisione di abbandonare Roma, Caput Mundi, e la fondazione sul Bosforo, nei pressi della greca Bisanzio, della nuova capitale dellimpero: Costantinopoli, inaugurata nel 331, la "Nuova Roma" cristiana, contrapposta allAntica Madre governata, invece, da una classe senatoriale per lo più pagana.
La scelta di Costantinopoli non fu casuale: di lì, lungo tutto lasse orientale dellimpero solcato per gran parte dal corso del Danubio, si poteva controllare al meglio la minaccia barbara ed intessere trame e rapporti per rinsaldare il controllo di vasti territori, in cui acquisirono importanza in quei giorni numerose città, sedi di una corte spesso itinerante.
Lassetto geografico dellimpero può ben paragonarsi a quello dellEuropa così come si va configurando ai nostri giorni: una vasta realtà, allora culturalmente caratterizzata da una simbiosi ellenistico-romana e giudaico-cristiana, interessata per volere di Costantino da una profonda riforma economica - cui appartiene linvenzione di una nuova moneta unica, il solidus, o soldo, antesignano dellEuro - e militare, tanto da permettere allimpero di superare la grave crisi che lo aveva attraversato nel III secolo.
Il percorso espositivo ha inizio con un inquadramento storico e geografico che delinea la Tetrarchia, il "governo dei quattro", istituita da Diocleziano nel 293, contesto politico da cui emerge Costantino, per poi presentare i protagonisti dellepoca: limperatore, i suoi familiari e successori, fino a Giuliano lApostata, ultimo dei Costantinidi.
Unampia sezione è dedicata alla svolta politica e religiosa seguita alla battaglia di ponte Milvio, nel 312, con la quale Costantino sconfisse Massenzio e conquistò Roma. La famosa visione che precedette lo scontro è riassunta nelliconografia imperiale del cristogramma - simbolo ottenuto con la sovrapposizione delle lettere greche Chi (X) e Ro (P) iniziale del nome di Cristo, che ebbe subito grande diffusione e fortuna per il suo fortissimo significato.
Larchitettura del periodo è caratterizzata da concezioni radicalmente innovative sia dal punto di vista tecnico e stilistico, percepibili nello slancio, nella luminosità ed essenzialità degli spazi interni, sia dal punto di vista tipologico. Nasce infatti in questi anni la basilica cristiana a più navate, destinata a una eccezionale fortuna nei secoli successivi, e vengono sperimentati edifici a pianta centrale di grande complessità e genialità, come è documentato da un gran numero di imponenti edifici sorti per volontà imperiale a Roma, Costantinopoli, Treviri e in Terra Santa.
Unultima sezione è dedicata alla vita della corte e ai nuovi cerimoniali che si instaurano a partire da Costantino, con il suo rifiuto di salire in Campidoglio a rendere omaggio a Giove Ottimo Massimo, padre e custode di Roma, subito dopo la vittoria a Ponte Milvio. Cerimoniali a forte carattere simbolico - legati spesso a luoghi significativi per il popolo romano, quali il circo, il foro e luoghi di culto -, destinati a sempre maggiore complessità.
Oltre 250 capolavori darte tra cui statue imperiali in porfido, ritratti colossali, tesori di argenteria, preziosissime gemme, affreschi, mosaici, vetri, cristalli, e avori, armi provenienti dai più importanti musei europei arricchiscono il percorso di una mostra-evento, davvero da non perdere.
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