Lunedì 30 giugno, alle 21.30, torna, nella corte dell'ex convento degli Agostiniani (via Cairoli 42), "Cinema sotto le stelle", uno degli appuntamenti estivi più attesi e seguiti dal pubblico riminese. Un viaggio tra idee e sentimenti in compagnia di una trentina di film tra i più interessanti dellultima stagione cinematografica.
Una rassegna che mescola film dautore e dintrattenimento e che cerca di tenere insieme le ragioni della qualità e quelle dello spettacolo. Con un attenzione particolare alla produzione indipendente e a quella italiana, anche questanno di ottimo livello: da Caos calmo di Antonello Grimaldi (martedì 1 luglio), un film sul lutto, di cui, forse ora, a una distanza giusta dal clamore delluscita, si potrà comprendere appieno la complessità, a Gomorra di Matteo Garrone (giovedì 10 luglio) e a Il Divo di Paolo Sorrentino (lunedì 14 luglio), opere insolite e audaci, premiate a Cannes e percorse dalla medesima passione per il presente: corale, immediata e aspra la prima, ambientata tra le Vele di Scampia; fortemente soggettiva, con un taglio più espressionistico la seconda, costruita intorno alla figura enigmatica di Giulio Andreotti. Sempre con il cinema italiano: da Sanguepazzo di Marco Tullio Giordana (sabato 12 luglio), che rievoca latmosfera del ventennio attraverso la storia damore maledetta tra i due "repubblichini" del nostro cinema, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, a La ragazza del lago, il sorprendente esordio di Andrea Molaioli (martedì 5 agosto), un giallo psicologico che ha sbancato lultima edizione dei David di Donatello. E ancora: da Giorni e nuvole di Silvio Soldini (sabato 19 luglio) a Tutta la vita davanti di Paolo Virzì (domenica 27 luglio), entrambi sul tema della precarietà: realistico e ruvido il primo; più lieve e malinconico il secondo, nel solco della tradizione della nostra migliore commedia. A chiudere la pattuglia dei film italiani in cartellone, Non pensarci di Gianni Zanasi (lunedì 21 luglio): girato a Rimini, è una commedia scanzonata, che azzecca tempi e personaggi.
Unedizione, quella di questanno, che rispetto al passato dedica più spazio alle prime visioni: dal già citato Sanguepazzo, al brasiliano Lanno in cui i miei genitori andarono in vacanza di Cao Hamburger (giovedì 3 luglio), un racconto di formazione sfumato e divertente collocato nel Brasile di inizio anni settanta sotto dittatura e impazzito per i mondiali di calcio; da La famiglia Savage di Tamara Jenkins (martedì 9 luglio), che accosta con la giusta misura di pudore, ironia e verità luniverso degli affetti e delle relazioni famigliari, a Solo un bacio per favore di Emmanuel Mouret (giovedì 17 luglio), una deliziosa commedia sentimentale, che è riuscita nell'impresa di mettere d'accordo pubblico e critica al festival di Venezia, a Be Kind Rewind di Michel Gondry (giovedì 31 luglio), un omaggio stralunato e intelligente al potere magico del cinema e al suo (e nostro) immaginario.
L'apertura, lunedì 30 giugno per l'appunto, è affidata a una delle commedie più acute, originali e di spessore degli ultimi tempi: Juno di Jason Reitman, che ha come protagonista unadolescente alla prese con una gravidanza indesiderata. Dopo Caos calmo, a contorno della Notte rosa, due ritratti al femminile: quello ironico e tenero tratteggiato da una strepitosa Marianne Faithfull in Irina Palm di Sam Garbarski (venerdì 4 luglio) e quello corale e sgargiante schizzato dalla libanese Nadine Labaki in Caramel (domenica 6 luglio), uno dei successi più inattesi dellanno. Sempre d'ambientazione mediorientale è La banda di Eran Kolirin (lunedì 28 luglio), che, attraverso la vicenda un po' surreale di un gruppo di musicisti arabi perso nel deserto israeliano, mette in scena un apologo commovente, pieno di humour e dall'atmosfera sospesa sulla convivenza tra culture. E di musica è anche intessuto il travolgente Across the Universe di Julie Taymor (martedì 29 luglio), che attinge al repertorio dei Beatles per ripercorre le trame di un decennio, sotto molti aspetti, indimenticabile.
Con Into the Wild (domenica 13 luglio), una ricerca spirituale in forma di uno struggente on the road verso lignoto, e con Nella valle di Elah (martedì 15 luglio), una meditazione sul significato del patriottismo al tempo della guerra in Iraq, Sean Penn e Paul Haggis confermano di essere oggi tra i registi americani più personali: un cinema, il loro, asciutto ed essenziale, eppure, nello stesso tempo, potente e simbolico. Come lo è quello dei fratelli Coen che con Non è un paese per vecchi (domenica 20 luglio), trionfatore agli Oscar, arruolano Cormac McCarthy e ne esce un capolavoro con personaggi indimenticabili e dialoghi densi e secchi come sentenze zen. Uno sguardo nichilista che torna in altri due film in programma, seppur con accenti meno metafisici: Onora il padre e la madre (sabato 2 agosto) di Sidney Lumet, un thriller spettacolare di respiro shakesperiano, e La promessa dellassassino (venerdì 8 agosto) di David Cronenberg, un energico e amaro gangster movie.
E per un regista che rientra dagli Stati Uniti, due vi approdano: il primo è Ang Lee che con Lussuria (venerdì 18 luglio) confeziona un torbido e raffinato melodramma ambientato nella Shanghai occupata dai Giapponesi; al debutto in terra hollywoodiana sono, invece, Wong Kar-wai che con Un bacio romantico (giovedì 31 luglio) non tradisce il suo stile sofisticato, ammaliante e dal forte impatto lirico, e la danese Susanne Bier che con Noi due sconosciuti (giovedì 7 agosto) racconta nel tono intimo e minimalista che le è proprio una storia di abbandono e riconciliazione.
Con Lo scafandro e la farfalla (mercoledì 16 luglio) Julian Schnabel dirige uno dei film più intensi, strazianti ma anche pieni di speranza di questa stagione: la storia, vera, di un giovane giornalista rimasto completamente paralizzato. E dall'Europa provengono anche: Cous Cous di Abdel Kechiche (venerdì 25 luglio), un sogno di riscatto fondato sulle radici di un immigrato maghrebino, Ai confini del Paradiso di Fatih Akin (domenica 3 agosto), un valzer sentimentale di destini incrociati tra Germania e Turchia, e In Bruges di Martin McDonagh (lunedì 4 agosto) un thriller esistenzialistico in apparenza svagato, in realtà oliato alla perfezione.
E in chiusura di rassegna: Il petroliere di Paul Thomas Anderson (sabato 9 agosto), una riflessione, in forma di biografia, maestosa e vigorosa sul potere; e Funeral Party (domenica 10 agosto), una farsa degli equivoci sostenuta da un forsennato fuoco di fila di battute.
Mercoledì 9 luglio le proiezioni si interromperanno un attimo per dare spazio ad uno spettacolo musicale ispirato ad uno dei film più celebri del Maestro riminese. La Fondazione Fellini, in collaborazione con La Contemporanea Compagnia Mario Chiocchio Asti Teatro presenta ladattamento teatrale de La strada, interpretato da Massimo Venturiello e Tosca. Lo spettacolo, che si avvale di otto attori, si pone lambizioso proposito di restituire sul palcoscenico lispirazione felliniana del film e, nello stesso tempo, aggiungervi una specificità teatrale. La tessitura musicale e canora che accompagna lintera vicenda, è basata sulle musiche originali di Germano Mazzocchetti e sui testi di Fano e Venturiello.
Ad allestire il nuovo cartellone di Agostiniani Estate, che si chiuderà domenica 10 agosto, la Cineteca del Comune di Rimini assieme alla Fondazione Fellini e ai circoli cinematografici locali, a conferma di una collaborazione consolidata con "Rimini al cinema", il programma invernale ospitato nella sala della Cineteca.