La Fondazione Fellini rende omaggio al maestro in occasione dellottantanovesimo anniversario della nascita. A Rimini, la città natale, verrà presentato in anteprima, mercoledì 21 gennaio alle ore 21, presso il Teatro degli Atti (in via Cairoli 42) Imago. Limmaginario di Federico Fellini, il film di Leopoldo Antinozzi e Alessandro De Michele. La proiezione, ad ingresso gratuito, sarà introdotta dallo psicoanalista Angelo Battistini.
I festeggiamenti continueranno a Los Angeles dove il direttore della Fondazione, Vittorio Boarini, inaugurerà venerdì 23, proprio nella sede nella sede dellAcademy of Motion Picture Arts and Sciences, in occasione delle Nomination agli Oscar 2009, la mostra Fellini oniricon - Il libro dei miei sogni. In questa cornice verranno esposti i due volumi originali de il Libro dei sogni, oltre a cento disegni provenienti dal suddetto reperto onirico, un documento fondamentale nella ricostruzione dellimmaginifico mondo del regista riminese, reso visibile per la prima volta al pubblico americano.
Il film Imago. Limmaginario di Federico Fellini, è il risultato di unappassionata ricerca sullimmaginario felliniano nata e alimentata dal costante contatto degli autori con Padre Angelo Arpa, confidente del regista per quarantanni e fondatore della Fondazione Interregionale Europa, Comunità Mondiale che, insieme a COMETA Produzioni cinematografiche S. n. c. è titolare del progetto.
Una serie di testimonianze inedite, rilasciate da personalità particolarmente vicine al maestro, rappresentano il contributo fondamentale dellopera. Gli intervistati sono, oltre a Padre Angelo Arpa, lo psicanalista Mario Trevi, a cui Fellini confidò a lungo le fantasie più profonde; lo sceneggiatore Tonino Guerra e lo scenografo Rinaldo Geleng, entrambi amici e collaboratori fedeli del maestro; Enzo de Castro e Norma Giacchero, rispettivamente il segretario personale e la segretaria di edizione, per oltre 25 anni; lattrice Olimpia Carlisi, interprete raffinata de Il casanova; lo scrittore Gianfranco Angelucci, collaboratore di Fellini per ventanni; il poeta Andrea Zanzotto e il latinista Luca Canali, eccezionali collaboratori.
Il documentario alterna le testimonianze con immagini di repertorio e sequenze di film. Si parte dalla scena emblematica del film "mai girato" da Fellini, in cui il personaggio principale, Giuseppe Mastorna, entra in campo e si ferma davanti allimmagine della grande impalcatura che regge il profilo della cattedrale di Colonia, allestita e mai usata a Dinocittà. Lobiettivo è quello di afferrare il processo creativo che unidea del maestro compiva, prima di assumere forma cinematografica nel grande studio 5 di Cinecittà, il luogo in cui Fellini, per incanto, trasformava "la realtà in sogno e il sogno in realtà".
Il panorama iconografico presente nel documentario è completato da una serie di disegni e bozzetti provenienti da collezioni private: sono i volti e gli ambienti che Fellini ha creato seguendo i richiami del suo inconscio, sottoposti alle varie trasformazioni creative del maestro, per diventare infine immagini in movimento.
"Io credo che il tipo creativo, in genere, non possa avere coscienza delloperazione di sutura che compie tra linconscio e il conscio; al massimo può essere consapevole del modo in cui tenta la conciliazione. Per quanto mi riguarda, ad esempio, raramente mi capita di essere assistito da una sufficiente lucidità circa i meccanismi che attuano questo delicatissimo, ambiguo passaggio; io non sono aiutato da alcun distacco critico, come accade invece ad alcuni miei colleghi che riescono a realizzare il film decodificandolo subito dopo, a volte nello stesso tempo in cui lo girano" (Federico Fellini)
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