Il fascino di strutture architettoniche abbandonate e ormai non più in attività ha sempre richiamato nel immaginario collettivo curiosità, fascino e solitudine, ma non solo; esse sono documentazioni di un passato, di un frammento temporale che non esiste più. Questi luoghi sono soggetti ad una mutazione, un cambiamento a livello, strutturale,sociale che porterà, prima o poi, ad una disgregazione totale di tutta la loro struttura identificativa. Stiamo parlando, dunque, di architettura in decomposizione: ogni giorno che passa ne perdiamo un frammento. È una decomposizione lenta, che può, però, a sua volta, generare nuova forma. Risulta quindi più appropriato parlare di "forma" piuttosto che di struttura. La forma è uno dei parametri fondamentali che sono necessari alla nostra mente per identificare un oggetto rispetto ad un altro. Nel caso di architettura-informale, però, dovremmo parlare di non forma o ancor meglio di informale. Informale è un concetto che può essere applicato anche a questi luoghi, in quanto essi sono soggetti a delle mutazioni estetiche, organiche e chimiche; una parete che rimane sotto il sole di decine di estati calde, deforma lo strato di intonaco al suo esterno in maniera omogenea ma del tutto casuale; si attua una combustione che ne modifica completamente la composizione originaria. In questi luoghi spesso si trovano degli elementi che lasciano pensare ad un vissuto, a delle esperienze che vi sono racchiuse all'interno; ogni parete, mattone, albero, porta, ci trasmette delle sensazioni diverse da quelle che siamo abituati a provare in circostanze quotidiane, e in questo momento è come ci poniamo di fronte allo spazio che diventa determinante. In questi luoghi la sensazione di solitudine indubbiamente è quella che maggiormente si fa sentire; potremmo quasi riconoscervi la metafora di solitudine dell'uomo moderno.
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Nato a Rimini il 10 Aprile del 1982. Diplomato nel 2001 all'Istituto d'Arte "F. Fellini" di Riccione dal 2001 al <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" /?>2003 ha frequentato il Biennio di perfezionamento in Graphic Design e Fotografia, presso l'ist. d'Arte "Scuola del Libro" di Urbino. Nel 2003 si iscrive al corso di "Progettazione Multimediale", presso l'Accademia di Belle Arti di Urbino. Appassionato di architettura e storia dell'arte moderna, si interessa principalmente di grafica e comunicazione visiva, fotografia e visual design.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19; sabato dalle 10 alle 12. Domenica e festivi chiuso.
Ingresso libero.
Info: 0541.704416.