All'Archivio di Stato apre la mostra Romagna Liberty

Pubblicato il: 28 Gennaio 2015

Dal 23 maggio al 10 luglio 2012 l'Archivio di Stato di Rimini apre le porte alla mostra "Romagna Liberty", un progetto ideato e curato da Andrea Speziali, studioso dello stile Liberty, che ha già riscosso ampio riscontro di pubblico e critica in Emilia-Romagna.

La mostra si presenta come un viaggio a ritroso nel tempo, capace di fare rivivere, tramite immagini fotografiche ed un'importante documentazione, l'epoca dorata che trasmise il suo ottimismo anche nell'architettura e che ha visto nascere il turismo in riviera lasciando in eredità alle città romagnole edifici di inconfondibile eleganza.

Il percorso espositivo inizia con le fotografie di ville del primo Novecento situate nelle località balneari della Romagna, in particolare a Rimini, Riccione, Cesenatico, Cervia e Milano Marittima. Qui fra tutte le immagini spicca senz'altro il Grand Hotel di Rimini, simbolo per eccellenza del Liberty in questa zona. Si prosegue poi con una sezione dedicata ai progetti di fabbricati del primo ‘900 contenuti presso l’Archivio di Stato.
Tra i documenti si potranno ammirare anche i disegni di villa Lampo dell’architetto Mario Mirko Vucetich, artista poliedrico, e importanti progetti di ville a Viserba e a Bellaria.

Scopo della mostra è quello di far conoscere la storia e l'importanza dello stile liberty e dei suoi protagonisti al fine di valorizzare il patrimonio architettonico presente in Romagna.

La mostra, che ha sede presso l'Archivio di Stato, Piazzetta San Bernardino 1 a Rimini, resterà aperta al pubblico fino al 10 luglio 2012.
Orario Feriale da lunedì a venerdì: dalle 8 alle 14; martedì e giovedì anche fino alle ore 17.30; sabato dalle 8:30 alle 13:30. Festivi chiuso
Ingresso libero 

La mostra è organizzata dalla ABCOnlus, Associazione nata nel 2001 che opera per la promozione e valorizzazione del Patrimonio Culturale sia attraverso l'organizzazione di mostre ed eventi che tramite il portale web italiano www.beniculturalionline.it  e quello inglese www.cultural-hub.com .