“Agostiniani estate", torna il cinema sotto le stelle nel cuore della città

Pubblicato il: 28 Gennaio 2015

Ritorna puntuale la rassegna "Cinema sotto le stelle", uno degli appuntamenti estivi più seguiti e amati dal pubblico riminese, con un cartellone che, fino a domenica 9 agosto (sempre alle 21.30; intero 5€, ridotto 4,50), proporrà, nell'abituale e suggestiva cornice della corte dell'ex convento degli Agostiniani (via Cairoli 42), film d'autore e di genere, film euforici e problematici, debutti e conferme: una selezione senza pregiudizi, curiosa e ibrida, che si muove tra i titoli più appassionanti e sorprendenti, per originalità e impatto, di quest'ultima stagione cinematografica. E che accoglierà due ospiti d'eccezione: Marco Bellocchio, che domenica 28 giugno introdurrà Vincere, il melodramma storico, forte nei contenuti e audace nell'impaginazione, dedicato a Ida Dalser, la donna amata dal giovane Mussolini e rinnegata dal Duce; e Pupi Avati, che domenica 5 luglio accompagnerà la proiezione de Gli amici del bar Margherita, la rievocazione affettuosa, ma per nulla nostalgica, degli anni della sua giovinezza bolognese.

Primo titolo in programma (giovedì 25 giugno, ore 21.30) Questione di cuore di Francesca Archibugi, che ritrova il tocco felice (e sommesso) degli esordi e dipana un'arguta e tenera commedia sull'amicizia tra due uomini che un'insufficienza cardiaca avvicina; si prosegue (venerdì 26 giugno) con il thriller Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev, l'attesissima trasposizione, convincente per atmosfere e passo, del primo episodio della trilogia Millennium di Stieg Larsson. Sempre da soggetti letterari, ed entrambi interpretati da Kate Winslet, sono tratti Revolutionary Road (domenica 12 luglio) di Sam Mendes, che restituisce il disincanto (e la desolazione) del romanzo epocale di Richard Yeats; eThe Reader – A voce alta (giovedì 6 agosto) di Stephen Daldry, un film denso, che, attraverso il racconto privato di un'attrazione fatale, avvista il tema tragico della colpa (e del rimorso) di un'intera generazione.

In Frost/Nixon – Il duello (sabato 27 giugno) Ron Howard ricostruisce, con la tensione e i tempi di un incontro di pugilato, l'intervista in cui l'ex Presidente degli Stati Uniti ammette la propria responsabilità sullo scandalo del Watergate. Un evento decisivo nella politica americana e nei suoi rapporti con i media. Agli anni settanta, e alla stagione tempestosa (ed esaltante) delle lotte per i diritti civili, torna anche Gus Van Sant, che in Milk (martedì 14 luglio) ripercorre la vicenda drammatica del primo politico americano dichiaratamente omosessuale. E di diritti minacciati (e di solidarietà femminile), al confine israelo-palestinese, parla anche Il giardino di limoni (domenica 19 luglio) di Eran Riklis.

Tra le opere prime in cartellone, quella più bizzarra, è senza dubbio Sacro e profano (martedì 30 giugno) di Madonna, una commedia multietnica satura e fracassona ambientata a Londra. E apologhi sull'accoglienza e sulla convivenza, dalle implicazioni più esistenziali che politiche, sono anche L'ospite inatteso (lunedì 29 giugno) di Thomas McCarthy e Gran Torino (sabato 18 luglio) di (e con) Clint Eastwood, che fa di un ruvido e scorretto veterano della Guerra di Corea un modello etico di tolleranza. A suo modo, anche questa, una storia di redenzione e riscatto, come quella raccontata da Darren Aronofsky inThe Wrestler (domenica 2 agosto), Leone d'oro all'ultimo festival di Venezia, per merito, soprattutto, di un immenso Mickey Rourke. Non più giovanissimi, ma ancora esuberanti di vitalità, i protagonisti del fellinianoVuoti a rendere (martedì 21 luglio) di Jan Sveràk e le scapigliate ultraottantenni di Pranzo di Ferragosto (domenica 9 agosto) di Gianni Di Gregorio, regia e cast tra i più strabilianti e anomali del cinema italiano degli ultimi anni.

Molti i film sull'adolescenza e sulla fatica di crescere: alcuni, in modo più o meno diretto, d'ambientazione scolastica, come La Classe (lunedì 6 luglio) di Laurent Cantet, Palma d'oro a Cannes 2008, L'onda (mercoledì 22 luglio) di Dennis Gansel sul fascino del totalitarismo, e Stella (mercoledì 8 luglio) di Sylvie Verheyde; altri, invece, di gusto più gotico, che scelgono il terreno del genere per esplorare insicurezze e paure, comeTwilight (martedì 7 luglio) di Catherine Hardwicke e Lasciami entrare (martedì 4 agosto) di Tomas Alfredson. Un'opera, quest'ultima, che, insieme a Louise-Michel (lunedì 3 agosto) della coppia Kervern/Delépine e al documentario d'animazione Valzer con Bashir (mercoledì 15 luglio) di Ari Folman, è tra le più ingegnose (e intrepide) della stagione. E racconti di formazione, seppur lontani per coordinate geografiche e storiche, sono ancheThe Millionaire (sabato 11 luglio) di Danny Boyle, che ha sparigliato l'Academy Award e fatto incetta di Oscar, e il raffinato La duchessa (sabato 8 agosto) di Saul Dibb.

Con Un matrimonio all'inglese (sabato 25 luglio) di Stephan Elliott, Vicky Cristina Barcelona (giovedì 9 luglio) di Woody Allen e Baby Love (lunedì 27 luglio) di Vincent Garenq siamo dalle parti della commedia sentimentale dal ritmo spiccio e dai dialoghi acuminati, di cui fa parte anche Ex (lunedì 20 luglio) di Fausto Brizzi, un film corale su amori finiti (e ritrovati). Completano la pattuglia di film italiani, come sempre ben nutrita, Si può fare (venerdì 10 luglio) di Giulio Manfredonia, divertente e agile trasposizione in salsa meneghina di Qualcuno volò sul nido del cucolo, e Giulia non esce la sera (giovedì 16 luglio) di Giuseppe Piccioni, che lavora di fioretto (e sottigliezza) per sondare slanci e timori di un innamoramento improvviso.

Lontano dall'agiografia è il dittico di Soderbergh su Che Guevara: Che – L'argentino (venerdì 24 luglio) e Che – Guerriglia (martedì 28 luglio); mentre con Two Lovers (venerdì 7 agosto) James Gray mette in scena un triangolo d'amore (e di desiderio) senza lieto fine, notturno e disperato.

Infine, tre fuori programma. Il primo (mercoledì 24 giugno, ore 21.30, ingresso libero), la presentazione de La dolce vita di Federico Fellini, a cura della Fondazione omonima, nel cinquantesimo anniversario della sua produzione; il secondo (mercoledì 1 luglio, ore 21.30, ingresso libero), sotto la sigla di Assalti al Cuore, l'anteprima di Insulo de la Rosoj – La libertà fa paura, il documentario diretto da Stefano Bisulli e Roberto Naccari sull'Isola delle Rose, il progetto utopico di un nuovo stato al largo delle coste riminesi che riassume gli entusiasmi (e le ingenuità) degli anni sessanta; l'ultimo (venerdì 17 luglio, ore 21.30), ...è permesso, il balletto dedicato a Fellini e interpretato dagli allievi della scuola di danza Les Petits Pas di Katia Tubini.