Renato Barilli

La narrativa europea in età contemporanea Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil

giovedì 2 aprile 2015
17.00
Congressi, Convegni, Conferenze e Seminari

I manuali scolastici insistono sulla distinzione tra un'età moderna e una contemporanea. In ambito narrativo, la prima trionfa nell’Ottocento ponendo in primo piano l’homo oeconomicus, immerso soprattutto nella lotta per l’esistenza, al fine di procurarsi beni di fortuna, sotto il dominio di impulsi dettati in lui da madre natura. Ma verso la fine di quel secolo scatta una rivoluzione scientifica per cui l’interesse va tutto a un homo epistemologicus, che con filosofi come Bergson, psicologi come Freud, scienziati come Einstein, sperimenta una specie di esplosione dell’io. Per dirla con Pirandello, scopriamo di essere “uno, nessuno e centomila”. L’autore di queste pagine, infatti, ha esordito studiando appunto Pirandello, associato a Svevo, ora estende l’indagine ad altri colossi di quella rivoluzione, gli inglesi Joyce e Woolf, il francese Proust, l’austriaco Musil, dopo aver già parlato di un altro fondamentale narratore in lingua tedesca quale Kafka. Sono i protagonisti della narrativa contemporanea, rivolti a frugare nell’inconscio, a ricavarne minimi frammenti di vissuto, che saranno le epifanie di Joyce, o i fenomeni sul tipo della madeleine nel caso di Proust, o i granelli di sabbia che l’Uomo senza qualità di Musil insinua nell’ingranaggio del potere austro-ungarico. Il saggio indaga sulle molte vie, spesso sotterranee, che collegano tra loro questi grandi innovatori.
Sarà presente Massimo Pulini, Assessore alla Cultura del Comune di Rimini

Informazioni

Località: 
Rimini, Museo della Città via Luigi Tonini, 1 Sala del Giudizio
Ingresso: 
libero

Note aggiuntive

Renato Barilli, critico, storico della letteratura e dell’arte, nasce a Bologna nel 1935. Ha insegnato Estetica, Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Bologna, dove è stato professore ordinario di Fenomenologia degli stili dal 1980 e dove ha diretto il Dipartimento di arti visive. Cessata l'attività lavorativa nel 2011, rimane professore emerito nello stesso ateneo. Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni Sessanta, culminata nel “Gruppo 63”. Come critico letterario, si è occupato, tra l’altro, del nouveau roman francese e della narrativa italiana contemporanea, fino alle tendenze più recenti. In qualità di critico d’arte, si è dedicato alle esperienze della prima e della seconda metà del Novecento, pubblicando, tra gli altri, il volume L’arte contemporanea (1984). Tra gli apporti di carattere estetico va segnalato Bergson. Il filosofo del software (2005, Comicità di Kafka (1981) e Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna (2003). È autore di numerosi volumi di estetica, fra cui: Corso di estetica (il Mulino 1989, 1995) eorso di retorica (Mondadori 1995).