dal 21 marzo al 10 maggio 2015
dal martedì al sabato 8.30-13 /16-19; domenica e festivi 10-12.30 /15-19; lunedì chiuso
Mostre
Il trittico di mostre che ha inaugurato Baldiniana 2015, sabato 21 marzo – giornata mondiale della poesia e primo giorno di primavera - è ispirato a La Fondazione: un'esposizione “una e trina”, sulle cose e il loro accumularsi nel tempo.
- Baldini in scena - 4/4/04: La Fondazione al Premio Riccione, è la mostra fotografica a cura di Fabio Bruschi e Piero Delucca, con gli scatti di Sandro Cristallini e Viterbo Rossi - fotografi di scena entrambi e censitori di teatro attraverso le immagini - dedicata a quella memorabile presentazione. Baldini, interpretando La Fondazione, mette in atto una narrazione dal tocco lieve e corrosivo, con una venatura comica assolutamente irresistibile, come testimoniano le immagini catturate dalla videocamera di Bisulli: non una semplice lettura ma un’interpretazione.
- Cibario banco planetario del gambettolese Francesco Bocchini rende un implicito omaggio a La Fondazione, “a quel testamento fatto di domande a se stesso – scrive l’assessore alla cultura del Comune di Rimini Massimo Pulini - che rimuginava intorno a una casa stipata di oggetti indispensabili dei quali si è smarrita l'utilità”. Attraverso le sue scaffalerie, lo scultore elenca una lista di oggetti immaginari, archiviando pensieri e appunti, mettendoli a riparo. “Una metafora fisica e oggettiva della mente che dedica ogni cosa a una persona conosciuta o amata, a un repertorio di compagni che portiamo con noi, lungo la strada sospesa e incerta del nostro tempo”.
Inaugura le mostre (alle 18, Sala del Giudizio del Museo della Città) Il mondo delle cose, un intervento di Ermanno Cavazzoni, autore di Il poema dei lunatici da cui Fellini trasse La voce della luna, e qui interprete del lavoro di Simonazzi sull'accumulo di cose inutili e disparate a opera di eccentrici ‘conservatori’; seguirà la visita alle esposizioni.
- Cose ritrovate di Paolo Simonazzi si sviluppa direttamente dall’ultimo monologo di Baldini. Simonazzi scova la bellezza là dove gli altri vedono solo un accumulo di ferraglie, scarti e cianfrusaglie. Attraverso serie di fotografie ambientate in luoghi imprevedibili e bizzarri, abitati da strambi personaggi, Simonazzi compone lo spazio di case, garage e depositi, come vere e proprie opere d’arte, dando rilievo all’essenza di quelle che non sono solo ‘cose’. Questa esposizione chiude il 3 maggio.