Raccolte etnografiche di Rimini
Il Museo delle Culture Extraeuropee "Dinz Rialto" di Rimini, uno dei principali musei italiani dedicato interamente alle culture a livello etnologico ed archeologico dell'Africa, dell'Oceania, dell'America precolombiana e in minima parte dell'Asia, si presenta nel nuovo ordinamento a Villa Alvarado, sul colle di Covignano di Rimini.
Inaugurato il 17 dicembre 2005, il Museo ha assunto la nuova denominazione "Museo degli Sguardi. Raccolte Etnografiche di Rimini" in relazione al progetto elaborato dall'antropologo Marc Augé, già Direttore dell'École des Hautes Études di Parigi, e dal Comitato Ordinatore, composto da Antonio Aimi, Maurizio Biordi, Marcello Di Bella, Paolo Fabbri, Pier Luigi Foschi, Laura Larencich Minelli, Antonio Paolucci e Luigi Pezzoli in collaborazione con Vittorio Carini della "Biblioteca delle arti e tradizioni africane" di Capriate (BG).
Il Museo analizza lo sguardo occidentale verso le culture "altre" attraverso il tempo, dalle cinquecentesche "camere delle meraviglie", ai musei etnologici e archeologici dell'Ottocento, alla dimensione estetica del "Primitivismo modernista" tra Otto e Novecento. L’obiettivo è quello di avvicinare il proprio pubblico alla dimensione riflessiva della relazione con l’arte degli altri, rivelandola nei diversi aspetti che essa ha assunto a seconda dello sguardo. È un invito al sogno, alla riflessione e al viaggio che mira a soddisfare quel bisogno di stupire, di capire e di ammirare. Il progetto riflette anche i risultati di convegni e discussioni che hanno coinvolto i musei del mondo occidentale impegnati in radicali ristrutturazioni.
La sede del nuovo museo è la pregevole villa Alvarado costruita nel 1721 da Giovanni Antonio de Alvarado, Segretario per l'Italia dell'imperatore Carlo VI di Spagna, restaurata dal Comune di Rimini per accogliere parte delle oltre 7.000 opere che costituiscono il patrimonio museale.
La villa era già sede dal 1928 del Museo delle Grazie dei Frati Francescani, che raccoglieva oggetti raccolti dai Frati stessi durante le missioni. Questi oggetti sono ora in parte confluiti nella vasta raccolta del Museo, che vanta pregevoli opere archeologiche ed etnografiche dell'Africa, Oceania ed Asia, tra le quali si distingue la prestigiosa Collezione Archeologica Precolombiana Ugo Canepa di Biella. Si tratta di manufatti di vari materiali prodotti da culture e civiltà anticamente disseminate nel continente americano prima dell'arrivo dei Conquistadores spagnoli nel corso del XVI secolo.
Ultimamente il Museo si è arricchito anche di un'esigua ma significativa collezione amazzonica donata dal signor Bruno Fusconi di Cesena.