Monumento Nazionale
Imponente opera architettonica d'epoca romana, il ponte fu eretto sul Marecchia per decreto dell'Imperatore Augusto ed il suo compimento si deve al successore Tiberio (14 - 21 d.C.).
In pietra d'Istria, a cinque arcate, in stile dorico, rappresenta uno dei più notevoli ponti romani superstiti; documento importante della sapienza tecnica dei Romani è testimoniato dalle fondamenta dei singoli piloni che non sono disgiunti gli uni dagli altri ma si allargano alla base e poggiano su un funzionale sistema di pali di legno, in modo da assicurare la stabilità più completa. I piloni inoltre sono dotati di speroni frangiflutti, obliqui rispetto all’asse stradale per attenuare l’urto della corrente, assecondandone l’andamento.
Il ponte segna l'inizio delle vie consolari, Emilia e Popilia, dirette al Nord e si trova all'estremità della principale via storica della città (corso d'Augusto).
La via Emilia, tracciata nel 187 a C. dal console Emilio Lepido, collegava Rimini a Piacenza; attraverso la via Popilia, invece, si raggiungeva Ravenna e si proseguiva fino ad Aquileia.
Punto di sosta da non perdere è la nuova piazza sull’acqua che, affacciata sull’invaso, consente un suggestivo scorcio del ponte di Tiberio e una passeggiata pedonale raso acqua sul bordo del bacino. Accanto, il nuovo parco archeologico ‘Le pietre raccontano’ conduce alla scoperta della lunga storia del ponte e offre una terrazza panoramica verso il parco Marecchia.
Dal 1885 il ponte di Tiberio è monumento nazionale, attualmente pedonalizzato.