meglio conosciuta come Chiesa di Santa Rita
Fu costruita sulla fine del secolo XII sul posto ove esisteva una cappella-oratorio del V secolo dedicata a San Marino, che da Arbe, al tempo di Diocleziano, si era trasferito a Rimini per esercitarvi il mestiere di tagliapietre, come testimoniano le pregevoli opere del tardo Cinquecento: scene della vita di San Marino dipinte sulle tele dal marchigiano Giorgio Picchi. Il San Michele Arcangelo che vince il demonio, è opera, invece, del locale Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni. Ad uno scultore tedesco del primo Cinquecento, è attribuito il notevole Crocifisso ligneo posto sopra uno degli altari laterali.
Il gruppo scultoreo in gesso dalle forme baroccheggianti di Antonio Trentanove, ricorda il passaggio del papa Pio VI a Rimini nel 1784.
Raro esempio dell’arte dell’intarsio è lo splendido coro ligneo della fine del XV secolo, composto da 22 seggi in noce, opera di maestranze di origine veneta o modenese. Sugli schienali, ripartiti in due registri, sono rappresentati scorci cittadini, forse della Rimini del tempo, e deliziose nature morte.
La chiesa è nota ai Riminesi come Santa Rita dall’immagine che vi è venerata.