"Non si chiamò sempre Borgo San Giovanni.
Nella sua storia, certamente antica, il borgo, sorto immediatamente al di là del corso dell'Ausa, portò prima il nome di San Gaudenzo e successivamente quello di San Genesio.
Per valicare l'Ausa, che da quel lato delimitava la città come un fossato naturale, già i romani avevano realizzato un ponte, non tanto nobile come quello di Tiberio ma certamente adatto allo scopo.
Per i fondatori di Ariminum la strada che attraverso il borgo, e che allora si tuffava direttamente nella campagna, era la via Flaminia.
Superata la soglia dell'Arco d'Augusto, porta della città, e attraversato l'Ausa, muovevano i primi passi del gran viaggio in direzione di Roma.
Ora il letto del fiume è diventato il bel parco che conduce fino alla marina ed il ponte un utile sottopassaggio pedonale che evita, a ciclisti e pedoni, l'attraversamento dell'attuale Via XX Settembre.
Il Borgo San Giovanni esisteva certamente prima del 1469, anno in cui un incendio lo distrusse totalmente.
Molto più antica è la sua chiesa, intitolata a San Giovanni Battista.
Dell'edificio sacro si hanno notizie certe fin dal 1100 ed anch'essa venne riedificata più volte. Una ricostruzione risale al 1625 ed un ulteriore rimaneggiamento a circa cento anni dopo.
La chiesa è uno degli esempi riminesi del barocco ed al suo interno conserva molte opere preziose. Il dipinto più importante è una tela del Cagnacci, datato 1640, che rappresenta la Vergine in gloria venerata da Sant'Andrea Corsini, dalle Sante Teresa e Maddalena de' Pazzi. Tra i quadri anche opere di Giuseppe Soleri Brancaleoni, di Andrea Boscoli, di Cosimo Piazza.
A fianco della chiesa del borgo si trova il palazzo Ghetti, l'antica fabbrica degli zolfanelli.
Il borgo San Giovanni fu sempre la sede delle arti e mestieri riminesi, piccole attività artigiane e commerciali, frutto dell'operosità di questa terra.
Anche Nel Borgo San Giovanni troviamo dei murales dipinti generalmente in occasione delle feste. questi illustrano l’attività artigiana degli abitanti che hanno o hanno avuto qui le loro botteghe. Così sopra la bottega del venditore dei coltelli c’è il murales che rievoca il padre arrotino, sopra il negozio del concessionario di motociclette il murales ricorda le moto d’epoca venduta dal padre. Alcuni murales lasciano intuire la storia delle attività passate o vedere i panorami urbani del borgo all’inizio del secolo, i cavalli, i carri lungo la Via Flaminia, le locande. Questi erano i luoghi dove si sostava prima dell’ingresso nel centro urbano. La memoria felliniana non manca: un esempio è la tabaccaia.
Borgo San Giovanni
Borgo San Giovanni
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