Santarcangelo di Romagna

Memoria e arte nella roccaforte malatestiana a 10 Km da Rimini

Una delle più accattivanti città della Romagna nota per la sua bellezza e per aver dato i natali a un concentrato di intellettuali e artisti, ieri come oggi. Tra questi Guido Cagnacci, autentico maestro della pittura seicentesca, e Tonino Guerra, sceneggiatore di registi famosi, in particolare di Federico Fellini. Anche un papa vi ebbe a nascere: Papa Clemente XIV, Ganganelli, come ricordano alcuni monumenti a lui dedicati. Qui l’arte, la cultura, la storia e le tradizioni sono di casa, lo si respira nelle sue piazze, nei suoi suggestivi angoli e nelle molteplici manifestazioni che scandiscono le stagioni, divenute anche attrazioni turistiche.

Il borgo medioevale fortificato è tutto stretto attorno alla sua bellissima Rocca malatestiana, a cui si giunge salendo per stradine che si aprono su ampi belvederi affacciati sulla Riviera.
Il Campanone che si erge maestoso (25 metri di altezza) nel cuore del borgo medievale, è forse il monumento più identificativo della città.

La collina di Santarcangelo conserva il mistero delle oltre 200 grotte scavate nel tufo, suggestivi ipogei di cui ancora non è ben nota l'origine. Per visite guidate gratuite rivolgersi all'ufficio turistico.

Santarcangelo è la città del buon vivere dove le tradizioni si riscoprono nelle piccole botteghe, da non perdere una visita all'antica stamperia Marchi, dove si producono le tradizionali le stampe a ruggine, con i disegni tipici della cultura contadina romagnola. In centro è possibile trovare pizzi e merletti fatti a mano e diversi i negozi di antiquariato con oggetti pregevoli. 

Qui si trovano il Museo Storico Archeologico MUSAS, un ricco patrimonio di arte e cultura, testimonianza unica della storia del territorio santarcangiolese e della sua gente e il MET - Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, dedicato alle tradizioni popolari e all’identità culturale del luogo.
In via via Della Costa 11, si può visitare anche il Museo del bottone, che presenta una collezione di circa 9000 bottoni raccontando cento anni di storia del bottone tra aneddoti e  informazioni "originali" sul comportamento delle persone che li indossavano.

La cucina locale è quella tipica dell'entroterra romagnolo, semplice e gustosa, in cui regna sovrana la piadina, la pasta fatta in casa e il buon vino, come si può sperimentare nei tanti locali presenti sul territorio.

Dintorni:
Poco distante dal centro si trova la Pieve di San Michele, a pianta rettangolare ed abside rotonda.
A Poggio Berni, sono consigliate le visite al Museo diffuso dei Mulini Poggio Torriana
 

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Nel 2019 la Rocca di Santarcangelo ha riaperto al pubblico, dopo i restauri. 
E' anche possibile soggiornare nel castello in due eleganti suite nell'atmosfera senza tempo di una vera dimora medievale.