
Realizzato in occasione dei 50 anni dalla morte di Pablo Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), il docufilm, diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firma anche la sceneggiatura con Arianna Marelli, si ispira a una celebre frase dell’artista: “Dipingere non è un’operazione estetica. E' una forma di magia intesa a compiere un’opera di mediazione fra questo mondo estraneo e ostile e noi”. Così, obiettivo del film è mettere al centro del racconto proprio questa grande magia e uno dei luoghi dove meglio la si può apprezzare, il Museo Picasso di Parigi.
Il documentario segue due filoni narrativi paralleli. Il principale è quello del Museo. Dentro questa trama si sviluppa il ritratto di Picasso, la sua lunghissima vita, le contraddizioni del carattere, le mogli e le compagne, il tutto raccontato in stretta connessione con Parigi, la città che più ha amato e dove ha passato la maggior parte della sua esistenza.
Sono inoltre raccontati aspetti ancora poco conosciuti del pittore, che solo oggi gli storici e gli storici dell’arte iniziano a indagare, come il suo essere stato “uno straniero” a Parigi, uno sradicato, un anarchico ‘vigilato speciale’ della polizia anche quando era già diventato famoso.
Non mancano le analisi delle opere, come Les Demoiselles d’Avignon e si scoprirà che è persino possibile gettare uno sguardo ‘queer’ sull’opera dell’artista.
I biglietti on line sono disponibili su: www.liveticket.it/cinematiberio
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