Rimini e Santarcangelo celebrano insieme il Professor Tullio De Mauro

Pubblicato il: 14 Marzo 2016

Prosegue la collaborazione fra i Comuni di Rimini e Santarcangelo di Romagna, entrambi impegnati negli ultimi anni nella valorizzazione del dialetto e dei grandi poeti e scrittori di queste terre che hanno ridato proprio al dialetto la dignità di lingua letteraria. Sulla scia del progetto Lingue di Confine, presentato dal Comune di Rimini e ideato e curato da Fabio Bruschi, e del Cantiere poetico per Santarcangelo dedicato a Raffaello Baldini presentato dal Comune di Santarcangelo con la collaborazione dell’Associazione culturale l'arboreto e dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri, nascono queste due giornate in compagnia di Tullio De Mauro, linguista e filosofo del linguaggio italiano.

Mercoledì 16 marzo alle ore 21 press la Sala Consiliare del Comune di Santarcangelo, il Sindaco Alice Parma conferirà al Professor De Mauro la cittadinanza onoraria con un documento redatto su pergamena, che ne attesta l'iscrizione simbolica tra la popolazione della Città. Non un’onorificenza o una decorazione per Tullio De Mauro ma una cittadinanza, un prender parte alla vita della città e alla sua lingua, come nel lontano 1973, quando Tonino Guerra e Rina Macrelli, lo chiamarono a Santarcangelo. 

Nel 1973 De Mauro fu infatti tra i protagonisti del “Seminario popolare su Tonino Guerra e la poesia dialettale romagnola” organizzato nella Rocca Malatestiana di Santarcangelo dalla biblioteca comunale. La sua partecipazione e il suo intervento hanno segnato la presa di coscienza, per il nostro territorio e per il mondo accademico italiano, del fenomeno culturale rappresentato dal “Circolo del giudizio” e dal gruppo di poeti dialettali che ne facevano parte. Gli atti del seminario furono raccolti nel volume “Lingua, dialetto e poesia” (Edizioni del Girasole, Ravenna, 1975) con prefazione dello stesso De Mauro.

La serata è inserita nelle giornate per Tonino Guerra organizzate ogni anno dai Comuni di Santarcangelo e Pennabilli e dall’Associazione Tonino Guerra in occasione delle ricorrenze della nascita e della morte del grande poeta e prevede la presentazione di Ennio Grassi (docente universitario già assessore alla cultura del Comune di Rimini e Parlamentare), che precede l’intervento del linguista dal tema: “Realtà e forza delle radici dialettali nella cultura italiana: ieri, oggi, domani. Ripensando al seminario di Santarcangelo nel 1973”. 

A Rimini, giovedì 17 marzo alle ore 17 presso la Sala del Giudizio del Museo della Città, Tullio De Mauro sarà protagonista dell’incontro pubblico “I confini della lingua - Il dialetto appartiene al futuro”, insieme a Fabio Bruschi, Ennio Grassi, sociologo della letteratura, attento ai nuovi scrittori italiani di origine straniera, Davide Pioggia, linguista e autore di numerosi studi sui dialetti romagnoli, e all’Assessore alla Cultura del Comune di Rimini Massimo Pulini. Lo straordinario intreccio tra lingua e dialetti che si manifesta in Italia, unico grande paese europeo a vantare una simile commistione, è la bussola del format “Lingue di confine”. La lingua e i dialetti nel contemporaneo” ideato da Fabio Bruschi per il Comune di Rimini. All’interno di questo progetto nell’ottobre 2014 viene organizzata una video-intervista al grande linguista che sarà presentata pubblicamente il prossimo autunno. Una spedizione da Rimini a Roma, nello studio privato di De Mauro, complice Ennio Grassi, che gode della stima e dell’amicizia del professore.

Se l’italiano (parlato da oltre il 90% della popolazione) gode di buona salute, non altrettanto si può dire della salute (linguistica) degli italiani: l’80% di quelli in età lavorativa (tra i 16 e i 60 anni) ha gravi difficoltà a leggere i giornali, titoli compresi. Il buon livello formativo della scuola italiana – per merito esclusivo degli insegnanti – si perde successivamente, a causa della grave insufficienza della formazione permanente degli adulti, con un diffuso analfabetismo di ritorno. La rinnovata attenzione ai dialetti riapre la questione più generale della lingua italiana, mentre il gap linguistico tra una élite di “privilegiati” e la gran massa degli esclusi dalle competenze linguistiche (e non) è in forte aumento.