Al Museo della Città inaugura la mostra di Walter Angelici

Pubblicato il: 28 Gennaio 2015

Si inaugura domenica 21 ottobre alle ore 17 al Museo della Città di Rimini (via L.Tonini,1) la mostra di Walter Angelici dal titolo Carte del cielo e della terra, presentata da Massimo Pulini, Assessore alla Cultura e da Roberto Cresti, critico e studioso di estetica.

L’artista anconetano incontra e ‘traduce’ alcuni temi da l’Ecclesiaste attraverso una sequenza grafica di grande suggestione esponendo nelle sale del Museo della Città una quarantina di ‘carte intelaiate’, monotipi dalla grafia scabra e dalla densità profonda e ombrosa cercando – come scrive Roberto Cresti nel catalogo della mostra - “senza scrupolo di mimesi, la realtà nella pittura”.

L’approdo di Angelici all’antico testo scritto in ebraico, la cui redazione avvenne nel IV o III secolo a.C. ad opera di un autore ignoto che scrive per bocca del Re Salomone, è avvenuto per naturale avvicinamento a soggetti e temi che già erano nel registro espressivo dell’artista.
Angelici dà origine ad una sequenza di incisioni dominata da campiture dai toni bruni, innervata da un segno potente e dissacrante, da un immaginario sulfureo, sintesi di sentimenti, umori e meditazioni che ben illustrano l’enigmatico contenuto dell’antico testo.
Un incontro fatale, nel suo cammino di ricerca, quello che Angelici ha con il Qoelet, anticipato e affrontato dalle precedenti serie pittoriche e incise quali Patire in Passione, che lega in termini metaforici il tema della resurrezione con la genesi delle immagini. Atmosfere che parlano dell’effimero dell’esistenza e del senso di caducità divenuti tratto peculiare dell’artista sono presenti anche nelle sue nature morte, nelle serie incise degli alberi e degli animali.

L’Ecclesiaste a cui Angelici si è accostato nella traduzione commentata di Guido Ceronetti, è composto di dodici capitoli contenenti varie meditazioni sapienziali sulla vita. Nel Qoelet viene esposto, in forma dialettica, un contraddittorio tra il bene e il male. La riflessione ruota intorno a due interrogativi, ovvero a cosa serva fare il bene e a cosa serva fare il male. Se la morte è l'unica conclusione della vita, allora tutto sembra vano. È qui che si legge la famosa frase Vanitas vanitatum (vanità delle vanità), significando che tutto non è altro che cosa vana, fatua. E qui che Angelici trova la sua specifica ragione di indagine, nella sfida a rappresentare un’opera letteraria che trae forza dalle dolorose implicazioni dell’esistenza umana, “facendo proprio l’Ecclesiaste, nel suo chiaroscuro. E la tecnica del monotipo che Angelici adotta pare fatta per fissare un ritmo di istanti..” . da queste cadenze, da queste stesure l’artista ci restituisce una meditazione malinconica, ma anche la denuncia sulla precarietà della condizione umana, e dell’ineffabile sfuggevolezza che l’accompagna.


Walter Angelici, nato ad Ancona nel 1964, docente di Discipline pittoriche, attualmente vive e lavora a Milano. Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Macerata, svolge da anni attività di incisore e pittore, illustrando con tecniche diverse (litografia, acquaforte, xilografia) opere di letteratura antica e moderna. Numerose le sue mostre in Italia e all’estero.
La mostra Carte del cielo e della terra è a cura di Rita Maria Astolfi Oliva


Ingresso libero
Orario:
8,30-13/16-19; domenica e festivi: 10-12,30/ 15-19. Lunedì chiuso
Info: 0541 793851/704414 musei@comune.rimini.it
 
La mostra e il catalogo sono stati resi possibili grazie alla sensibilità e al contributo di Valfarma s.a e Palace Hotel Repubblica di S.Marino e di Atalia Tresoldi Ravaioli, START Romagna