Fellini oniricon - Il libro dei miei sogni

Pubblicato il: 28 Gennaio 2015
In occasione dell’88° anniversario della nascita del Maestro, domenica 20 gennaio la Fondazione Federico Fellini, come ogni anno, rende omaggio al regista riminese con il tradizionale appuntamento Buon compleanno Federico. L’iniziativa quest’anno prevede, presso la sala del Mastio di Castel Sismondo di Rimini, alle ore 18, la presentazione della mostra Fellini oniricon. Il libro dei miei sogni. La mostra, inaugurata il 17 ottobre scorso presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma per l’apertura della Festa del cinema, finalmente può essere ammirata nella città di Fellini.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /?>

Sono esposti oltre cento disegni tratti dal Libro dei sogni, una delle testimonianze inedite più importanti lasciataci dal regista. Il reperto è stato pubblicato per l’occasione da Rizzoli in due versioni, una anastatica nel formato originale dei due diari, al prezzo di 300 euro, e una più maneggevole al prezzo di 95 euro, entrambe disponibili in libreria e presso Castel Sismondo.

Il libro dei sogni è un diario onirico tenuto da Federico Fellini dalla fine degli anni Sessanta fino all’agosto 1990, in cui il grande regista ha registrato i suoi sogni sotto forma di disegni, o meglio di “segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati” come li definisce lui stesso. In realtà, in queste 400 straordinarie pagine si intrecciano temi e spunti dei suoi film, persone da lui incontrate, personaggi e avvenimenti dell’Italia del Novecento.

Il libro si avvale di una presentazione di Tullio Kezich e di una testimonianza di Vincenzo Mollica, massimi esperti e amici personali del maestro, nonchè di un’introduzione del direttore della Fondazione Fellini, Vittorio Boarini, che racconta l’odissea attraverso la quale la Fondazione è riuscita ad acquisire il Libro.

I disegni sono completati dalla trascrizione integrale dei testi autografi e da un indice dei personaggi ritratti e citati dall’autore.

Grazie all’impegno della Regione Emilia Romagna, che ha compreso la rilevanza del reperto per la storia del cinema mondiale, e dopo una serie di estenuanti procedure, la Fondazione Federico Fellini è riuscita a ritirare il Libro dal Caveau della Banca Intesa di Roma e a diventarne la depositaria ufficiale.

Il manoscritto originale è esposto all’interno della mostra.

La mostra è articolata in otto sezioni, più una raccolta di disegni originali staccati da Fellini stesso dal Libro, tutte straordinariamente attraenti. Una di queste riguarda i personaggi famosi disegnati con grande abilità ed efficacia espressiva, che vengono esaltate dall’esposizione, in parallelo, di foto che ritraggono alcuni degli stessi personaggi evocati da Fellini nei suoi “incubi” notturni. Non da meno è la sezione Tutte quelle signore, e non poteva essere diversamente vista la propensione di Fellini per le donne e per le loro curve generose. E ancora: l’insieme dei sogni che riguardano direttamente i film del regista riminese, la collezione degli Alter ego e rivali, a partire dal grande Marcello Mastroianni. E così via fino alla suggestiva selezione di 50 foto di scena, attraverso le quali è possibile ripercorrere la carriera artistica ed umana del maestro. Le fotografie in mostra sono state messe a disposizione dagli archivi fotografici dell’Ansa, della Cineteca di Bologna e di Reporters Associati.

In questa mostra per la prima volta sono presentati al pubblico i contenuti del Libro dei sogni, due volumi di diverso formato, il primo di centimetri 35 per 26, il secondo di centimetri 49 per 35, in cui Fellini, sollecitato dall’analista junghiano Ernst Bernhard (1896 – 1965), annotò e illustrò nell’arco di trent’anni le proprie fantasie notturne. Il primo librone (245 pagine all’incirca) va dal 30 novembre ‘60 al 2 agosto ’68, il secondo (154 pagine) va dal febbraio ‘73 all’82 incluso: 22 anni oltre i quali galleggiano pagine sparse, e alcuni appunti datati ‘90. Molto prima di avventurarsi nell’universo onirico con gli strumenti conoscitivi suggeriti da Bernhard, Fellini era consapevole dell’importanza dei sogni. Agli amici chiedeva spesso che cosa avevano sognato e li incitava a non disperdere quello che definiva “il lavoro notturno”, importante almeno quanto ciò che si pensa e si fa da svegli. Avendo sperimentato che la memoria del sogno regge pochi minuti, il regista teneva sul comodino un notes dove appuntava visioni ed emozioni appena sveglio.

“Che cos’è questo straordinario reperto? Più facile dire che cosa non è – dice Tullio Kezich - Non è un diario. Non è un romanzo. Non è un comic book. Non è lo storyboard di un film. Non è una silloge di racconti, né una sintesi pittorica. E’ tutte queste cose insieme e altro ancora. L’autore inventa una forma che trova i suoi precedenti nella diaristica e nella vignettistica, tornando ai tempi in cui ventenne collaborava con scritti e disegni al “Marc’Aurelio”, ma con una più matura consapevolezza del mezzo espressivo e delle sue finalità. Vari possono essere i modi per accostarsi a questa sua fatica. Seguendo un taglio storico-biografico si può utilizzarla come un sussidio per integrare con notizie inedite la vita e l’opera; oppure, considerando gli eventi pubblici rispecchiati, la si può interpretare con un taglio ambientale e di costume, al limite perfino politico. E poi c’è il taglio psicologico e autobiografico: le confidenze rapide, i segreti svelati a sorpresa e nuovamente secretati. Fellini disegna e didascalizza ciò che ha sognato, si consegna senza falsi pudori a un lettore unico che è poi lui stesso. Il Libro è una proposta di circumnavigazione del Mistero, uno sterminato magazzino di reperti, ipotesi surreali, fantasie irrealizzabili, precognizioni. E’ un privilegio venire ammessi alla contemplazione del mondo interiore di un tale artista”.

La mostra “Fellini oniricon. Il libro dei miei sogni” è organizzata da Fondazione Cinema per Roma e Fondazione Federico Fellini, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Comune di Rimini, Banca di Roma, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Sarà in programma dal 20 gennaio al 16 marzo 2008 presso Castel Sismondo di Rimini. L’ingresso è libero.

Intervengono all’inaugurazione:

Alberto Ravaioli, Sindaco di Rimini

Ferdinando Fabbri, Presidente Provincia di Rimini

Luciano Chicchi, Presidente Fondazione Carim

Tullio Kezich e Vittorio Boarini, curatori della mostra

Orario:

16.30 – 19.30

sabato e domenica 10 - 12 / 16.30 - 19.30

lunedì chiuso

Per informazioni:

Fondazione Federico Fellini via Oberdan, 1, Rimini - tel. 0541.50303; fax. 0541 57378

fondazione@federicofellini.it

www.federicofellini.it