Capire le migrazioni di massa e interpretarle localmente a livello sociale, educativo, culturale e amministrativo, questo è l'obiettivo di “Fuga per la vita”, la rassegna ideata dal giornalista Emilio Drudi.
Dopo il primo appuntamento svoltosi a Santarcangelo di Romagna, sarà Rimini ad ospitare il secondo incontro, 'Analisi e proposte a confronto'. Tra i partecipanti ci saranno don Mussie Zerai (agenzia Habeshia), Marco Bertotto (Medici Senza Frontiere), Arturo Salerni (Comitato nuovi desaparecidos) e Livio Chidichimo (SPRAR Comune di Cerchiara)..
Il dibattito, condotto dal giornalista Emilio Drudi, vuole analizzare la situazione dei migranti in Italia dal punto di vista umanitario, medico/sanitario, giuridico e politico/amministrativo, con i quattro esperti dei rispettivi settori.
"Fuga per la vita”, la rassegna di tre incontri ideata dal giornalista Emilio Drudi – collaboratore dell’agenzia Habeshia, cofondatore del Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos – è realizzata dall'Amministrazione comunale di Santarcangelo in collaborazione con Comune di Rimini, ANPI di Santarcangelo, cooperativa Millepiedi e Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna nell'ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) dell’Unione di Comuni Valmarecchia.
In particolare, “Fuga per la vita” è indirizzato agli amministratori degli enti locali del territorio, agli operatori del settore sociale e agli altri “addetti ai lavori”, agli insegnanti e agli studenti in particolare delle scuole superiori, nonché a tutti i cittadini interessati a capire meglio un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni epocali.
Il progetto si propone quindi di analizzare il fenomeno soffermandosi in particolare sulla crescita – superiore a ogni previsione – del numero di profughi e vittime, che lascia prefigurare una permanenza costante del problema nell’agenda politica dei prossimi anni. A questo rilievo fanno da contraltare le risposte messe in campo dall’Occidente e in particolare dall’Unione Europea e dall’Italia, in larga misura inadeguate a fronteggiare una crisi di simili proporzioni.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati calcola infatti che attualmente nel mondo ci siano 65,3 milioni di profughi: uomini e donne costretti a cercare asilo all’estero per fuggire da situazioni estreme di crisi, con rischi concreti per la libertà personale o la vita. Una catastrofe umanitaria che ha già provocato decine di migliaia di vittime, sofferenze e violazioni dei diritti umani per milioni di persone.
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