domenica 25 ottobre, 8 e 22 novembre 2015
at 11 am
Musica
Le sale antiche della Biblioteca Gambalunga ospitano "Rabab", un progetto che promuove il dialogo interculturale attraverso la musica.
La rassegna "Rabab" è un’occasione per capire l’altro attraverso il suono. L'iniziativa, con la direzione artistica di Nicola Matteini, si articola in tre appuntamenti: musiche tradizionali afghane, musiche dell’Europa medievale e musiche sefardite.
Nel secondo appuntamento, domenica 8 novembre, si ascolterà musica medievale eseguita da liuto e chitarrina da Peppe Frana, con voce e percussioni di Enea Sorini. L'ultimo appuntamento, domenica 22 novembre, vedrà l'ensemble "La rosa" con musiche della tradizione sefardita.
Domenica 25 ottobre, ore 11:00
Naghma, musiche dall’Afghanistan
Peppe Frana: rabab
Ciro Montanari: percussioni
Domenica 8 novembre, ore 11:00
Peppe Frana (liuto medievale, chitarrino)
Enea Sorini (voce, percussioni)
Domenica 22 novembre, ore 11:00
ensemble “La rosa”
musiche della tradizione sefardita
Il filo rosso che lega i tre appuntamenti è uno strumento musicale estremamente raffinato che nel IX secolo fu portato in Spagna dagli Arabi. Uno strumento che cela nel nome le sue origini mediorientali: il liuto (dall’arabo “ūd”, “legno”). Il rabab ne è un’antica variante afghana, comunemente suonato anche in India nella regione del Kashmir. Ricavato da un unico blocco di legno, la tavola armonica in pergamena, e armato di corde parte in budello e parte metalliche: le corde in budello vengono sollecitate con un plettro, mentre le metalliche vibrano per simpatia. Il manico è provvisto di frets. Lo strumento è spesso nominato nei testi antichi. Il nome rabab, attraverso i secoli, è stato attribuito a una molteplice varietà di strumenti come il sarod e il sarangi.