dal 9 al 24 gennaio 2016
: tutti i giorni dalle 15.30 alle 19; martedì e giovedì anche dalle 10 alle 12,30
Mostre
L’idea di 'Semi erranti' nasce dall’incontro dell'Associazione Vite in transito con l'artista cattolichina, Maria Giulia Terenzi. Dall'incontro è seguito un laboratorio di scrittura autobiografica che ha coinvolto donne migranti e non, a cura di Fulvia Gemmani, e una condivisione delle narrazioni autobiografiche che è stata tradotta dall’artista in opere d’arte.
La mostr comprende le opere di Maria Giulia Terenzi, i testi dei racconti autobiografici e un’installazione sonora con le voci delle scrittrici nella loro lingua madre.
L’iniziativa rientra nel progetto 'Popoli in dialogo', ed è promosso dalle associazioni Vite in transito, Pacha Mama, Arcobaleno, Carlo Giuliani, Borgo della pace, Papillon, Amici dell’Ecuador, La Roverella, Associazione Senegalese, Cer-es, con il sostegno del CSV-Volontarimini e in collaborazione con la Fondazione Carim.
“Questa iniziativa” spiega Rihab Ben Ammar, Presidente dell’Associazione Vite in Transito, “è il frutto di un piccolo seme piantato nel 2008, quando è stato realizzato il primo laboratorio di scrittura autobiografica con donne migranti, esperienza privilegiata di narrazioni, condivisione, dialogo, scambio, amicizia tra donne autoctone e donne migranti”.
“Ho incontrato le donne dell’Associazione Vite in Transito, che hanno accolto me, e insieme con me la proposta di far crescere insieme i nostri Semi: la Parola e l’Immagine” spiega Maria Giulia Terenzi. “Conoscersi, entrare in relazione come esseri umani, oltre il linguaggio e la cultura, aprire il proprio cuore e il proprio diario di memorie l’una all’altra con naturalezza... tutto ciò ha innescato la magia che ha generato la creazione”.
Il progetto Popoli in dialogo (2015/2016) di cui Semi erranti è parte, nasce da una lettura del contesto attuale che evidenzia come la società contemporanea sia caratterizzata da un continuo flusso di informazioni sui temi internazionali riguardanti crisi complesse e conflitti, minacce di scontri di civiltà, privazioni di diritti fondamentali e che spesso però sono caratterizzate da discontinuità, semplificazione e reticenza. I giovani, in particolare appaiono poco attrezzati per selezionare e interpretare le informazioni e per formarsi un’opinione critica e personale sulle possibili strade alternative per risolvere equamente i contrasti e regolare i rapporti tra i gruppi sociali. In un simile scenario il volontariato si è sentito chiamato a svolgere un ruolo di promozione della cultura della cittadinanza democratica e del suo esercizio concreto. Per questo con le attività e gli eventi previsti nel progetto si sono voluti attivare spazi di integrazione e di confronto fra tradizioni e culture in cui fosse possibile sperimentare concretamente il passaggio dalla teoria dei diritti umani alla loro attuazione e dare spazio a luoghi e situazioni privilegiate per la conoscenza e la discussione di complesse situazioni di crisi e di conflitto a livello internazionale.
Gli obiettivi prefissati dalla rete di associazioni aderenti al progetto, sono infatti tra gli altri, promuovere l’antirazzismo, creare occasioni di scambio e socializzazione tra italiani e stranieri, educare e sensibilizzare i giovani alla cultura e al dialogo tra i popoli attraverso l’arte, la moda, la musica e il cibo.
Semi erranti è stata esperienza di arricchimento umano e culturale per ogni partecipante e per chi ha contribuito alla sua riuscita e si concluderà con una mostra che comprende le opere di Maria Giulia Terenzi, i testi dei racconti autobiografici, e un’installazione sonora con le voci delle scrittrici nella loro lingua madre.