I confini della Lingua - incontro con Tullio De Mauro

Partecipano Fabio Bruschi, Ennio Grassi, Davide Pioggia e Massimo Pulini

giovedì 17 marzo 2016
ore 17
Congressi, Convegni, Conferenze e Seminari

Il Professor Tullio De Mauro, linguista e filosofo del linguaggio italiano, sarà protagonista dell’incontro pubblico “I confini della Lingua - Il dialetto appartiene al futuro”, con Fabio Bruschi, Ennio Grassi, sociologo della letteratura, Davide Pioggia, linguista e autore di numerosi studi sui dialetti romagnoli, e all’Assessore alla Cultura del Comune di Rimini Massimo Pulini.
Lo straordinario intreccio tra lingua e dialetti che si manifesta in Italia, unico grande paese europeo a vantare una simile commistione, è la bussola del format “Lingue di confine” - la lingua e i dialetti nel contemporaneo ideato da Fabio Bruschi per il Comune di Rimini.
L'appuntamento fa seguito alla giornata a Santarcangelo, mercoledì 16 marzo, dove il Sindaco Alice Parma conferirà al Professor De Mauro la cittadinanza onoraria.

Informazioni

Località: 
Museo della Città, Sala del Giudizio, via Tonini 1 - Rimini centro storico
Ingresso: 
libero

Programma

In ottobre 2014, all’interno del progetto " Lingue di confine", viene organizzata una video-intervista al grande linguista Tullio De Mauro, che sarà presentata pubblicamente il prossimo autunno. Una spedizione da Rimini a Roma, nello studio privato di De Mauro, complice Ennio Grassi, che gode della stima e dell’amicizia del professore.

Se l’italiano (parlato da oltre il 90% della popolazione) gode di buona salute, non altrettanto si può dire della salute (linguistica) degli italiani: l’80% di quelli in età lavorativa (tra i 16 e i 60 anni) ha gravi difficoltà a leggere i giornali, titoli compresi. Il buon livello formativo della scuola italiana – per merito esclusivo degli insegnanti – si perde successivamente, a causa della grave insufficienza della formazione permanente degli adulti, con un diffuso analfabetismo di ritorno. La rinnovata attenzione ai dialetti riapre la questione più generale della lingua italiana, mentre il gap linguistico tra un’élite di “privilegiati” e la gran massa degli esclusi dalle competenze linguistiche (e non) è in forte aumento.

Note aggiuntive


Tullio De Mauro: la vita e le opere

Linguista e filosofo del linguaggio italiano, Tullio De Mauro (nato a Torre Annunziata, Napoli, 1932) si è occupato soprattutto di linguistica generale, con attenzione al rapporto tra lingua e società. Laureatosi in Lettere classiche con A. Pagliaro nel 1956, ha insegnato nelle Università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Professore ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'Università di Roma “La Sapienza" (1974-1996), dal 1996 è stato ordinario di Linguistica generale presso la stessa Università. Nel 1966 è stato tra i fondatori della Società di linguistica italiana, di cui è stato anche presidente (1969-73). È stato consigliere della Regione Lazio (1975-80), membro del Consiglio di amministrazione dell'Università di Roma (1981-85), delegato per la didattica del rettore (1986-88) e presidente della Istituzione biblioteche e centri culturali di Roma (1996-97). Dal 2000 al 2001 è stato ministro della Pubblica Istruzione nel governo Amato. Nel 2001 è stato nominato dal presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Per l'insieme delle sue attività di ricerca, l'accademia nazionale dei Lincei gli ha attribuito nel 2006 il premio della Presidenza della Repubblica. Nel 2008 gli è stato conferito l'Honorary Doctorate dall'Università di Waseda (Tokyo).

Dopo i primi contributi nel campo dell'indoeuropeistica, si è dedicato alla linguistica generale con un ampio commento storico-interpretativo al Cours de linguistique générale di F. de Saussure (1967) e con numerosi studi di semantica teorica e storica. Ha inoltre indagato gli aspetti linguistico-culturali della società italiana dopo l'unità nella sua Storia linguistica dell'Italia unita (1963). Negli anni più recenti si è dedicato maggiormente agli studi sociologici, indagando le connessioni tra lo sviluppo dei sistemi comunicativi e l'evoluzione della civiltà moderna (Guida all'uso delle parole, 1980; Minisemantica dei linguaggi non-verbali e delle lingue, 1982; Ai margini del linguaggio, 1984). Questa metodologia di studio lo ha portato in seguito a coordinare la preparazione di un nuovo dizionario dell'italiano contemporaneo. Ha proseguito l'attività di saggista negli anni Novanta con la pubblicazione di testi quali: Lessico di frequenza dell'italiano parlato (1993, in collab.), Capire le parole (1994), Idee per il governo: la scuola (1995), Linguistica elementare (1998); successivamente ha pubblicato Prima lezione sul linguaggio (2002), La fabbrica delle parole (2005), Parole di giorni lontani (2006), Lezioni di linguistica teorica (2008), In principio c'era la parola? (2009), Parole di giorni un po' meno lontani (2012), La lingua batte dove il dente duole (con A. Camilleri, 2013) e In Europa son già 103. Troppe lingue per una democrazia? (2014). Ha anche curato il DAIC. Dizionario avanzato dell'italiano corrente (1997), il Dizionario della lingua italiana (2000), il Dizionario etimologico (con M. Mancini, 2000) e il Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana (con M. Mancini, 2001). Intensa anche la sua attività pubblicistica: ha collaborato, tra l'altro, con Il Mondo (1956-64) e L'Espresso (1981-90).

(fonte: Enciclopedia Treccani online)