Al Mèni 2018

Il Circo 8 e 1/2 dei sapori. Le cose fatte con le mani e col cuore

sabato 23 e domenica 24 giugno 2018
Eventi Multipli

Rimini diventa ancora una volta la capitale italiana del gusto con il Circo 8 e 1/2 dei sapori fra showcooking degli chef, street food gourmet, gelati stellati, mercato dei prodotti di contadini, artigiani e designer. Massimo Bottura chiama a raccolta 12 chef stellati della Regione Emilia Romagna per incontrare 12 giovani chef internazionali, dentro e fuori un circo felliniano, per un evento che celebra i protagonisti e la ricchezza di un territorio unico al mondo. 
Davanti al Circo, il Mercato delle eccellenze con i migliori prodotti Dop e Igp della Regione e Matrioska, il lab store di creativi e designer con le loro creazioni contraddistinte dal marchio “fatto a mano”. 
Slow Food Emilia Romagna torna con i laboratori del gusto e i piatti dei cuochi dell'”Alleanza Slow Food”. inoltre personal shopper, fra cui gli stessi cuochi, guideranno i visitatori alla conoscenza dei produttori del mercato di Al Meni fra incontri-assaggio condotti da esperti dell'associazione.
Evento nell’evento, il déjeuner sur l'herbe, domenica 24 giugno (dalle ore 11,30 alle 15) i cancelli del Grand Hotel si apriranno per un pic nic speciale, organizzato nei giardini dello splendido Hotel liberty caro a Fellini, a cura di Claudio di Bernardo, chef del Grand Hotel di Rimini, di Roberto Rinaldini, maestro di pasticceria, in collaborazione con Massimo Bottura e gli chef di Al Meni. (disponibilità limitata, costo € 40 su prenotazione, tel 0541.56000, info@grandhotelrimini.com)
Novità di questa quinta edizione Al Mèni Night Out: un circo di luci in riva al mare per la grande festa del sabato sera con gli chef. I festeggiamenti, a base di musica, cocktail, spiaggia ed echi felliniani sullo sfondo, si svolgeranno presso la battigia del bagno 17 di Rimini dalle ore 23.

Informazioni

Località: 
Piazzale Fellini (zona Grand Hotel) - Rimini Marina Centro

Programma

Nutrito il parterre di chef di questa edizione. Dalla Thailandia troviamo una giovane ragazza indiana come Arora che guida la cucina del secondo ristorante del gruppo Gaggan. Sicuramente una mano unica e abbastanza rivoluzionaria per noi europei. Poi Tekuna, regina della Georgiana che ha ristoranti sia tradizionali che gastronomici contemporanei. Fra i cuochi internazionali troviamo ancora Adrian Klonowski, astro nascente della cucina polacca che è appena arrivato a guidare il prestigioso ed esclusivo resort di Muhu Island perso nel mare abbracciato da Estonia e Finlandia. Ci sarà un nutrito gruppo di ragazzi della new wave austriaca, come Lukas Mraz, prestigioso figlio d'arte che ha preso una via propria e personale, ma anche Felix Schellhorn che si è ricavato uno spazio di lavoro davvero interessante in un piccolo Bed and Breakfast lontano da tutto. Due ragazze davvero coraggiose come Nikita Sergeev​ e la franco-vietnamita Celine Pham e sono invece ‘indipendentiste’ che partecipano ad eventi in giro per il mondo o aprono ristoranti temporanei alla ricerca del momento giusto per dare spazio pieno alle proprie capacità. Pedro Pena Bastos era stato nominato chef rivelazione dell'anno in Portogallo, prima che un incidente lo facesse riflettere sui valori della vita, a giugno apre il suo nuovo progetto per un unico tavolo da 14 persone nella capitale lusitana. Santiago Lastra Rodriguez, dal Messico, ha visitato decine di paesi del mondo dopo gli anni passati al nordic Food Lab, ha supportato alcuni dei progetti e degli eventi più interessanti del mondo, compresa l'apertura del Noma Mexico, gli mancava solo Rimini. Katsumi Ishida giapponese è stato probabilmente il precursore degli chef che aprono gastro bistrot. Il suo oramai storico locale di Lione è una pietra miliare della cultura gastronomica francese contemporanea. Paulo Airaudo è un ostinato argentino che ha fatto una gavetta lunga e intensa, anche in Italia, prima di aprire un ristorante nei paesi baschi, dove la stella Michelin lo ha premiato molto presto confermando le sue capacità e la sua volontà di fare bene in una delle regioni capitali della gastronomia mondiale. Non possiamo avere una edizione di Al Meni senza Simone Tondo che lancia il suo nuovo progetto sempre a Parigi, prendendo il governo di un locale storico classico della Ville Lumiere: Racines, dove porta la sua naturale commistione di italianità e francesismo.
A rappresentare l’Emilia Romagna, Al Meni numero 5 ospiterà quest’anno due dei più grandi rappresentanti della nostra cucina regionale: Daniele Minarelli dell'Osteria Bottega di Bologna e Giovanna Guidetti della Fefa di Finale Emilia. Abbiamo poi il ritorno di Massimiliano Mascia del San Domenico di Imola, uno dei ristoranti più importanti italiani, che da quasi 50 anni è meta di pellegrinaggio per tantissimi gourmet. Faccani fresco delle 2 stelle Michelin oltre a coordinare lo spazio di street food fuori dal circo, tornerà nel tendone con la sua grandissima cucina di Riviera. Agostino Iacobucci aggiungerà una nota partenopea agli ingredienti emiliani che hanno fatto grande la sua cucina negli ultimi anni a Bologna. Massimiliano Poggi torna nel tendone per raccontarci il suo nuovo progetto nella campagna di Bologna che porta il suo stesso nome. Silver Succi e Claudio Di Bernardo sono i rappresentanti riminesi della gastronomia romagnola rispettivamente col Quarto Piano, che è anche partner dell'evento con uno stand proprio, e del mitico Grand Hotel di Rimini. FabioRossi ha cambiato casa negli ultimi anni, andando a collaborare con la Taverna Righi di San Marino, siamo curiosi di vedere come la sua cucina è cambiata in questo passaggio. Terry Giacomello è uno degli chef italiani più influenti della sua generazione dopo gli anni passati da Ferran Adrià e tanti grandi maestri in giro per il mondo, i suoi piatti danno un punto di vista radicalmente diverso sulle materie prime della nostra regione. Athos Migliari è la seconda generazione di una storica famiglia che ha fatto grande la cucina della bassa ferrarese, ‘La Chiocciola’ è un ristorante meta di tutti gli appassionati dei prodotti di valle preparati in chiave contemporanea e dei migliori vini italiani. Come ogni anno l'evento viene aperto da uno dei due sous chef di Osteria Francescana Takahiko Kondo, che ci ha abituato a piatti che coniugano perfettamente le sue radici giapponesi con i grandi ingredienti della nostra terra.

Note aggiuntive

Al Mèni è cose fatte con le mani e con il cuore. Con le mani si cucina, con il cuore si aderisce a Food for Good, l'iniziativa promossa da Federcongressi&eventi, Banco Alimentare ed Equoevento Onlus per recuperare il cibo in eccesso e donarlo a chi ha più bisogno. L’impegno di Al Meni nel recupero del cibo ha appena ottenuto un importante riconoscimento: il premio Best Practice 2017 per il sostegno al progetto Food for Good.