Quando la storia si fa con "i se e con i ma"

Pubblicato il: 28 Gennaio 2015

Come si impara fin da piccoli, la “storia non si fa con i se”: lo storico, come insegnava Giambattista Vico oltre due secoli or sono, è forse il depositario dell’unica conoscenza vera in termini umani, poiché di occupa di fatti e i fatti sono opera dell’uomo. Ovviamente tale certezza si è andata un po’ incrinando nel tempo per via di complicazioni ermeneutiche di varia natura: resta che Napoleone a Waterloo è stato effettivamente sconfitto e che, in relazione a quell’accadimento, le vicende europee hanno assunto le pieghe che sappiamo. Gli interpreti (gli storici), hanno avuto molta materia per investigare le cause in gioco e le necessarie conseguenze. Tuttavia quello che è stato è stato e nessuno può farci niente (almeno nello spazio-tempo da noi comunemente abitato che prescinde dalle equazioni di Gödel). C’è però da chiedersi se le cose non fossero potute andare diversamente, se l’insieme delle cause e concause possibili non avrebbero potuto produrre effetti diversi, o meglio, se tutto non fosse da sempre stato scritto nel migliore dei modi possibili e, per ciò, se la ragione sia e debba essere sempre dalla parte di chi vince, siano questi gli Ateniesi del V secolo avanti Cristo o gli Statunitensi del XXI dopo Cristo.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /?>

Qui entra in ballo la cosiddetta “storia controfattuale” o anche “controstoria”, o “ucronìa”, o “alternativa” che forse può essere considerata un genere particolare della letteratura fantastica, o politica, o filosofica, ma suppone comunque l’esercizio di una conoscenza abbastanza approfondita di quegli elementi che possono essere ricomposti diversamente in un gioco verosimile, forse utile all’intelligenza e alla sua predisposizione a comprendere i fatti di tutti i giorni sotto la specie della possibilità (e dunque della responsabilità) piuttosto che sotto quella della assoluta necessità e inevitabilità.

Occorre anche aggiungere che di tali finzioni esistono prove di non scarso valore culturale e gli incontri che qui si presentano ne daranno conto anche grazie alla sapienza degli studiosi coinvolti.

 

Questo il programma:

 

Domenica 4 dicembre

ENRICO BERTI, Professore di Filosofia nella Università di Padova,

presenta un suo “autentico falso d'autore”: Eubulo o della ricchezza. Il filosofo contro i governanti ricchi di Aristotele (Guida editore, 2004).

 

Domenica 11 dicembre

GIANFRANCO de TURRIS, Giornalista e scrittore, presenta

Se l’Italia.Manuale di storia alternativa da Romolo a Berlusconi, a cura di G. de Turris (Vallecchi, 2005)

 

Domenica 18 dicembre

LUIGI SAMPIETRO, Professore di Letteratura angloamericana nella Università di Milano,

Come se la Storia non fosse un racconto

 

Lunedì 26 dicembre

GIANFRANCO MIRO GORI, Responsabile della Cineteca Comunale di Rimini,

La storia fatta con i “se”: discorso con brani da film “controfattuali”

 

Ingresso libero. Info: Biblioteca Gambalunga tel. 0541/704486.

Il ciclo è riconosciuto quale attività di aggiornamento per insegnanti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Con il patrocinio della Provincia di Rimini.