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04-03-2002

L'Impero Inca in mostra

Cento opere lungo sei secoli di storia
E' stata prorogata fino all'estate l'importante mostra dal titolo "Inca - L'impero del Sole e i regni preincaici". Ospitata nel settecentesco Collegio dei Gesuiti, sede del Museo della Città di Rimini (via L. Tonini, 1), l’esposizione presenta al visitatore il potente Impero degli Inca (detto, in quechua, l’antica lingua del Perù, Tahuantinsuyu cioè "i quattro cantoni") e i suoi legami con le culture precedenti.
Fiorito nelle regioni andine (gli attuali stati di Perù e Bolivia) e poi estesosi fino a comprendere a Nord il territorio dell’Ecuador e a Sud il Cile centro meridionale, questo grande Impero dell'America precolombiana non conobbe né l’uso del ferro né quello della ruota né la scrittura alfabetica: distrutto dagli Spagnoli nel 1532, offre un’interessante, vivace documentazione sul pensiero dell’uomo agli albori della storia.
Oltre cento opere (tessuti, ceramiche e metalli), distribuite in un arco di circa sei secoli, dall’XI al XVI, illustrano un mondo che pone al proprio centro gli dei, rappresentati sulla terra da alter-ego animali, tutori degli equilibri e garanti contro la fine del mondo. Tramite fra gli dei e gli uomini è l’Inca, il dio Sole in terra: agli dei gli uomini dedicano completamente la loro esistenza, votata al mantenimento dell’Inca e della divina nobiltà.
Nell’ambito della mostra ampio spazio è dato al tessuto e al filo, elementi basilari dell’Impero Inca: fibre pregiate quali cotone, lane di lama, di vigogna e guanaco, che l’ambiente naturale offre in abbondanza, si prestano ad un uso raffinato ed altamente specializzato dell’arte tessile, quale il sistema di "scrittura" e l’ordinamento dello spazio.
Il filo, nella forma di quipu, il sistema di cordicelle annodate basato sulla matematica di posizione, permetteva di tenere contabilità complesse registrando anche numeri negativi e, nella forma di quipu letterario, di "scrivere" testi nel sistema ideografico-sillabico. Destinari dei testi e dei messaggi contenuti nelle iconografie raffigurate sui tessuti, sono ancora una volta gli dei e non gli uomini.
Strumento attraverso il quale rendere onore agli dei è anche la metallurgia, simbolo di rango più che risorsa pratica ed utilitaristica.
Oltre ai tessuti e ed ai metalli (spilloni, pettorali, pendenti, coltelli, bicchieri, bottiglie), un consistente nucleo è rappresentato dalle ceramiche: particolare risalto hanno le figure in terracotta dipinta (cuchimilco), oggetti appartenenti alla cultura Chancay, che si ritengono connessi ai culti della fertilità e le grandi brocche (china), modellate in forma di persona seduta, con ricco apparato decorativo.
Il percorso espositivo, incentrato sulla cultura andina che generò l’Impero del Sole, si integra con testimonianze dei regni preincaici, Chancay e Chimù, offrendo un ricco, suggestivo spaccato dell’antica storia del Perù precolombiano.
L’esposizione è accompagnata da una pubblicazione con testi e immagini a cura del Comitato scientifico della mostra, realizzata grazie al contributo dell'Istituto Beni artistici culturali e naturali dell’Emilia Romagna.
La mostra, a cura di un Comitato scientifico diretto da Laura Laurencich Minelli, del Dipartimento di Medievistica dell’Università degli Studi di Bologna, gode del contributo dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna e del patrocinio, oltre che del medesimo Istituto, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero per gli affari Esteri, della Provincia di Rimini, dell’Ambasciata del Perù in Italia, dell’Istituto Italo-latinoamericano, della commissione nazionale Italiana UNESCO (Roma), dell’I.C.O.M. - Comitato Nazionale Italiano. Alla realizzazione dell’iniziativa ha contribuito l’Alfa Romeo.
La mostra è organizzata dal Museo delle Culture Extraeuropee "Dinz Rialto" nell’ambito di un programma di iniziative volto alla divulgazione ed alla valorizzazione del proprio patrimonio, in attesa dell’apertura del Museo nella nuova sede di Villa Alvarado di Covignano di Rimini (Museo delle Grazie). La mostra è il risultato di un progetto culturale dei Musei Comunali di Rimini, con il coordinamento di Pier Luigi Foschi (Direttore Musei Comunali) e con la direzione di Maurizio Biordi (Dirigente del Museo Culture Extraeuropee "Dinz Rialto").

La mostra osserverà gli orari di apertura invernale del Museo della Città:
da martedì a sabato 8,30 - 12,30 / 17,00-19,00
domenica e festivi 16,00 - 19,00
lunedì non festivi chiuso
L’ingresso è libero.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0541/21482
Vai al Museo della Città.
Scrivi ai Musei Comunali.
Nella foto, un'anfora esposta nella mostra.